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Sulle modifiche alla Legge elettorale

Scritto da Lorenzo Guerini, Luigi Zanda.

Lorenzo Guerini "Discuteremo lunedì in direzione e affideremo a una delegazione il compito di trattare con gli altri partiti sulla legge elettorale". E' quanto anticipa Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, in un' intervista al Messaggero in cui si dice convinto che alla fine con la minoranza interna si troverà un'intesa sul percorso di modifica della legge elettorale.
"Premetto che per noi l'Italicum è una buona legge elettorale", afferma, ma "il Pd non si sottrae alla richiesta di un confronto". Una disponibilità che sarà ufficializzata in direzione.
"Nel percorso ufficializzeremo anche le nostre proposte. Dobbiamo però aver chiara la disponibilità delle forze politiche sia sul merito che sui tempi".
Secondo Guerini, qualsiasi modifica non può prescindere dall' obiettivo di un equilibrio tra rappresentatività e governabilità, né può venir meno il diritto del cittadini di essere arbitri della partita: "Al cittadino - dice - va ridato il potere di decidere da quale maggioranza vuole essere governato. Come si possano produrre questi due principi sulle varie ipotesi, si vedrà". E aggiunge: "Se si vuole un ritorno al proporzionale, più o meno mascherato, che significa dare ai partiti il compito di fare e disfare governi e maggioranze, allora non ci interessa". "Sul premio di governabilità di partito o di coalizione penso che sia un principio irrinunciabile per lasciare ai cittadini il diritto di decidere da chi vogliono essere governati", sottolinea. "Il ballottaggio assicura la realizzazione di questo principio ma siamo aperti a valutare altre proposte". Una proposta prima del referendum? Guerini sottolinea che "gli effetti si produrranno anche sulla base delle disponibilità delle altre forze politiche". Quanto alle altre forze politiche, aggiunge, è ora che "dicano non solo su cosa non sono d' accordo, ma anche cosa vorrebbero fare".
Luigi Zanda"Giro molto e prevedo un'affluenza importante, un risultato netto a favore del Sì e una legislatura che finirà nel 2018". Lo afferma il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda in una intervista al Corriere della Sera. E sottolinea: "Noi abbiamo il dovere di costruire le regole per un Paese moderno. Se nel dopoguerra l'Italia non avesse fatto la Costituzione, non avremmo avuto né il boom, né la pace sociale".
E alla domanda se si stia studiando una legge elettorale per fermare Grillo risponde: "È sbagliato fare leggi elettorati a vantaggio o contro qualcuno. Ma oggi c'è un'ampia domanda di modificare una legge che, peraltro, non abbiamo ancora mai usato".
Ci sono le condizioni per cambiare l'Italicum? "Penso che si possano creare, ma è necessario che vengano meno gli egoismi dei partiti. Zagrebelsky sostiene il contrario, io non sono d'accordo", "al Senato i voti bisogna sempre cercarli, ma si può iniziare a discuterne prima del referendum. Personalmente avrei preferito se la Corte costituzionale avesse dichiarato la totale incostituzionalità del Porcellum, rimettendo in campo Il Mattarellum". Una scelta che ricompatterebbe il Pd, visto che la minoranza ha presentato un Matta-rellum 2.0. "Non dobbiamo escludere nulla, ma serve trovare una maggioranza. Con Bersani segretario e Monti al governo lavorai quasi un anno assieme a Migliavacca e Violante per cambiare il Porcellum".
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