Politiche regionali e congresso
Immigrazione: "importante conoscere i numeri del fenomeno. No a soluzioni affrettate ed emotive"
Carlo Borghetti, Consigliere Regionale PD della Lombardia, ha sottolineato come la politica regionale e nazionale debba affrontare il tema dell'immigrazione in maniera razionale, basandosi sui dati e non sull’emotività. Borghetti, durante l'audizione di Caritas Ambrosiana,
dell'Osservatorio Regionale sull'Immigrazione (ORIM) e dell'Assessore all'Integrazione Simona Bordonali presso la Commissione Sanità del Consiglio Regionale lombardo, ha illustrato con i dati che l'Osservatorio certifica come in materia di casa, lavoro ed istruzione si smontino tanti falsi miti negativi sull'immigrazione rispetto a quello che l'opinione pubblica si immagina. "Dai dati emerge che il dato di disoccupazione tra gli immigrati presenti in Lombardia è inferiore rispetto a quello dei lombardi -ha dichiarato Borghetti- Sono inoltre meno dell’uno per cento gli stranieri in cerca di una casa, e sono oltre il 96% gli stranieri che possiedono titoli di studio. Questo dimostra che il tema va affrontato in maniera seria e razionale, conoscendo in profondità il fenomeno, senza proporre soluzioni affrettate ed emotive".
Le badanti ci fanno risparmiare 45 miliardi all'anno.
Qualche giorno fa, a seguito dell’audizione di Caritas Ambrosiana, dell’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione (ORIM) e dell’Assessore all’Integrazione Simona Bordonali presso la Commissione Sanità del Consiglio Regionale lombardo, dicevo che i dati “smontano” tanti falsi miti negativi sull’immigrazione.
E proprio in questi giorni grazie alla ”Indagine sull’assistenza familiare in Italia” realizzata dall’Agenzia Tu (la rete di filiali UniCredit dedicata ai cittadini stranieri residenti in Italia e ai lavoratori atipici), e da Unicredit Foundation, emergono chiari non solo i numeri, ma anche le funzioni che rendono persino preziosa l’immigrazione, in molti casi, soprattutto per un ambito quale l’assistenza familiare.
Sono 750mila gli immigrati coinvolti in mansioni di assistenza in Italia, con una spesa di 9 miliardi da parte delle famiglie. Una stima attendibile ha ipotizzato che, se non ci fossero le badanti, lo Stato dovrebbe investire 45 miliardi per assicurare un servizio analogo (Romina Spina, “Le immigrate invisibili che tengono insieme l’Italia”). Badanti, colf e baby sitter, principalmente donne, sono oggi la categoria più numerosa tra i lavoratori immigrati nel nostro Paese (oltre 81mila nella sola provincia di Milano) e sono diventate un pilastro fondamentale in diversi ambiti del welfare familiare (nel 53% dei casi assistono anziani, nel 36,5% famiglie con figli), ma anche del welfare pubblico.
Vengono prevalentemente da Romania, Ucraina, Moldavia, cui seguono Filippine, Perù e Sri Lanka, hanno un livello di istruzione elevato (il 26,7% ha conseguito il diploma e il 18% ha frequentato l’università) e una grande capacità di risparmio (mettono da parte in media, al mese, 250 euro, parte dei quali vengono spediti ai familiari nei Paesi d’origine).
Il 47,2% è sposato, il 10,9% vedovo, il 17,7% separato e divorziato, quasi tre quarti hanno figli, ma solo un terzo ha intenzione di procedere con il ricongiungimento, mentre il 48,3% non vuole percorrere questa strada, a evidenziare il fatto che vivono l’immigrazione come una situazione per loro temporanea.
In linea con la mia proposta di legge regionale sulle cosiddette badanti, questi saranno i punti di partenza di un convegno per promuovere la formazione tra le assistenti familiari immigrate e la conoscenza dei propri diritti. Tra l’altro è emerso che il 56% non presenta la dichiarazione dei redditi, anche se obbligatoria, e oltre il 33% non fruisce pienamente dei giorni di riposo settimanali previsti dal contratto collettivo nazionale…
Quindi spesso non sono loro a “sfruttare” la situazione… giusto per sfatare un altro dei falsi miti negativi sull’immigrazione!
Le badanti ci fanno risparmiare 45 miliardi all'anno.
Qualche giorno fa, a seguito dell’audizione di Caritas Ambrosiana, dell’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione (ORIM) e dell’Assessore all’Integrazione Simona Bordonali presso la Commissione Sanità del Consiglio Regionale lombardo, dicevo che i dati “smontano” tanti falsi miti negativi sull’immigrazione.
E proprio in questi giorni grazie alla ”Indagine sull’assistenza familiare in Italia” realizzata dall’Agenzia Tu (la rete di filiali UniCredit dedicata ai cittadini stranieri residenti in Italia e ai lavoratori atipici), e da Unicredit Foundation, emergono chiari non solo i numeri, ma anche le funzioni che rendono persino preziosa l’immigrazione, in molti casi, soprattutto per un ambito quale l’assistenza familiare.
Sono 750mila gli immigrati coinvolti in mansioni di assistenza in Italia, con una spesa di 9 miliardi da parte delle famiglie. Una stima attendibile ha ipotizzato che, se non ci fossero le badanti, lo Stato dovrebbe investire 45 miliardi per assicurare un servizio analogo (Romina Spina, “Le immigrate invisibili che tengono insieme l’Italia”). Badanti, colf e baby sitter, principalmente donne, sono oggi la categoria più numerosa tra i lavoratori immigrati nel nostro Paese (oltre 81mila nella sola provincia di Milano) e sono diventate un pilastro fondamentale in diversi ambiti del welfare familiare (nel 53% dei casi assistono anziani, nel 36,5% famiglie con figli), ma anche del welfare pubblico.
Vengono prevalentemente da Romania, Ucraina, Moldavia, cui seguono Filippine, Perù e Sri Lanka, hanno un livello di istruzione elevato (il 26,7% ha conseguito il diploma e il 18% ha frequentato l’università) e una grande capacità di risparmio (mettono da parte in media, al mese, 250 euro, parte dei quali vengono spediti ai familiari nei Paesi d’origine).
Il 47,2% è sposato, il 10,9% vedovo, il 17,7% separato e divorziato, quasi tre quarti hanno figli, ma solo un terzo ha intenzione di procedere con il ricongiungimento, mentre il 48,3% non vuole percorrere questa strada, a evidenziare il fatto che vivono l’immigrazione come una situazione per loro temporanea.
In linea con la mia proposta di legge regionale sulle cosiddette badanti, questi saranno i punti di partenza di un convegno per promuovere la formazione tra le assistenti familiari immigrate e la conoscenza dei propri diritti. Tra l’altro è emerso che il 56% non presenta la dichiarazione dei redditi, anche se obbligatoria, e oltre il 33% non fruisce pienamente dei giorni di riposo settimanali previsti dal contratto collettivo nazionale…
Quindi spesso non sono loro a “sfruttare” la situazione… giusto per sfatare un altro dei falsi miti negativi sull’immigrazione!
Regione Lombardia metta risorse per gli assistenti personali delle persone con disabilità
Carlo Borghetti, intervenuto durante l'audizione del Comitato Lombardo per la Vita Indipendente in Commissione Sanità, ha evidenziato che l'Amministrazione Regionale lombarda destina da sempre solo il 10% del Fondo Sanitario ai servizi sociali e socio-sanitari, un settore che, secondo Borghetti, va invece incentivato, considerato l'aumento di bisogno che in questo settore si è registrato in questi anni.
"Le persone con disabilità hanno diritto a vivere in maniera indipendente, quando possibile, e la Regione non può ignorare la loro situazione -ha dichiarato Borghetti- Nonostante i tagli dell'era Berlusconi-Tremonti, la Lombardia può distribuire le risorse in modo più appropriato di quanto fatto fino ad oggi: per questo, ritengo necessario che la Commissione Sanità del Consiglio Regionale si debba adoperare per risolvere il problema del pagamento degli Assistenti Personali. Non dimentichiamo che l'assistenza per i disabili a domicilio è molto meno costosa rispetto a quella presso le strutture residenziali".
Congresso: "Le idee sono la vera forza del PD"
Carlo Borghetti, Consigliere Regionale PD della Lombardia, durante la Assemblea Regionale del PD presso la Festa Democratica metropolitana di Milano, ha sottolineato l'importanza di parlare delle idee più che dei posizionamenti di corrente nel corso dell'imminente Congresso.
Borghetti, con un intervento in Assemblea, ha evidenziato la necessità di coinvolgere i Circoli nella fase pre-congressuale per ascoltare in maniera libera la voce di chi, da volontario, si impegna per il bene non solo del PD ma innanzitutto del Paese e dei singoli territori.
"L'elaborazione di idee è un patrimonio inestimabile che il PD deve mettere al servizio del Paese - ha dichiarato Borghetti - Tutti coloro che si impegnano nel partito, dai Deputati Nazionali ai volontari dei Circoli, devono puntare sulla forza delle idee per dare forza al PD, ora più che mai".
"Le persone con disabilità hanno diritto a vivere in maniera indipendente, quando possibile, e la Regione non può ignorare la loro situazione -ha dichiarato Borghetti- Nonostante i tagli dell'era Berlusconi-Tremonti, la Lombardia può distribuire le risorse in modo più appropriato di quanto fatto fino ad oggi: per questo, ritengo necessario che la Commissione Sanità del Consiglio Regionale si debba adoperare per risolvere il problema del pagamento degli Assistenti Personali. Non dimentichiamo che l'assistenza per i disabili a domicilio è molto meno costosa rispetto a quella presso le strutture residenziali".
Congresso: "Le idee sono la vera forza del PD"
Carlo Borghetti, Consigliere Regionale PD della Lombardia, durante la Assemblea Regionale del PD presso la Festa Democratica metropolitana di Milano, ha sottolineato l'importanza di parlare delle idee più che dei posizionamenti di corrente nel corso dell'imminente Congresso.
Borghetti, con un intervento in Assemblea, ha evidenziato la necessità di coinvolgere i Circoli nella fase pre-congressuale per ascoltare in maniera libera la voce di chi, da volontario, si impegna per il bene non solo del PD ma innanzitutto del Paese e dei singoli territori.
"L'elaborazione di idee è un patrimonio inestimabile che il PD deve mettere al servizio del Paese - ha dichiarato Borghetti - Tutti coloro che si impegnano nel partito, dai Deputati Nazionali ai volontari dei Circoli, devono puntare sulla forza delle idee per dare forza al PD, ora più che mai".