Cultura democratica come forza di cambiamento
L’Associazione Democratici per Milano vuole fornire alla discussione che sta maturando all’interno del Partito Democratico e nella società un contributo qualitativo importante, che aiuti tutti noi ad impostare un dibattito su alcuni temi cogenti per il Paese e per l’identità del PD, avendo non ultima l’ambizione di lavorare per un congresso prossimo che sia realmente quell’occasione politica che tutti aspettiamo. A partire da una consapevolezza: l’ultimo risultato elettorale nazionale e gli sviluppi ancora più infausti
che hanno coinvolto in particolar modo il PD ci dicono che il progetto riformista al quale abbiamo lavorato con convinzione non viene ancora identificato come una guida credibile per un rilancio del Paese, e che quella riforma della politica che abbiamo auspicato proprio a partire dalla nascita del PD ha trovato nella sfiducia dei cittadini nei confronti dei partiti e della rappresentanza un ostacolo di fatto ancora difficilmente aggirabile.
Se la presa di coscienza di questi limiti la si legge nel quadro di un’Italia che, nel frattempo, non ha ancora superato la crisi economica e sociale, e che soprattutto attende l’apertura di una fase nuova, di slancio e di proposta dopo la parentesi del rigore, allora è inevitabile ritrovarsi ad un bivio identitario nel quale occorrerà abbandonare definitivamente ogni tentazione di conservazione o di retroguardia e scegliere con chiarezza un profilo riformista che abbia al centro la trasformazione del Paese. Mettere in circolo le idee, come si dice oggi, significa prima di tutto ritornare alle idee stesse, ritornare alla politica che si qualifica confrontandosi con le grandi questioni e che, su queste, ha il coraggio di discutere senza rinunciare ad essere aperta e inclusiva.
Credo che sia doveroso attendersi da un soggetto come il Partito Democratico questo salto di qualità, la costruzione non più rinviabile di una cultura politica originale. Abbiamo già segnato una svolta importante sulla strada di una sempre maggiore partecipazione alle scelte della politica con l’intuizione delle primarie, un patrimonio fondamentale che il PD non può disperdere: oggi occorre però che i grandi temi della vera modernizzazione dell’Italia, della sua forma istituzionale e del funzionamento dello Stato, dell’equità come strumento di crescita, del lavoro riconquistato e riqualificato tornino ad essere ciò su cui il PD si forma, in una discussione i cui protagonisti siano certamente gli iscritti e gli elettori, ma più in generale quella società con la quale è necessario ricostruire un rapporto fiduciario che abbia al centro il bene del Paese.
Se scegliamo questa strada, se scegliamo di essere alternativi non solo e non tanto al berlusconismo quanto a quel sentimento diffuso che percepisce il ruolo della politica come inessenziale e perfino dannoso (e che la politica ha spesso contribuito ad alimentare con i suoi comportamenti), sapremo valorizzare il ruolo del PD in una svolta della quale il governo Letta può rappresentare un volano. Non sfugge a nessuno la criticità della fase che ha portato alla costituzione dell’attuale esecutivo, l’impotenza complessiva del quadro politico e istituzionale e, in questo, gli errori del PD che ancora ci pesano. Ma oggi sarebbe irresponsabile pensare di sottrarre il nostro dibattito al nodo fondamentale di quale specificità il Partito Democratico può portare a questa esperienza di governo, così come sarebbe irresponsabile pensare che il prossimo Congresso si possa giocare tutto sul formalismo del dibattito regolamentare (come purtroppo sta già avvenendo), o peggio, ancora una volta, sulla scelta di figure che sembra prescindere da qualsiasi confronto di prospettiva.
Questi sono i presupposti a partire dai quali l’Associazione Democratici per Milano si propone di proseguire la propria attività, iniziata ormai tre anni fa con riferimento ad una specifica esperienza politica all’interno del Partito Democratico. Oggi l’ambizione vuole essere quella di rappresentare sempre di più un luogo di confronto che allarghi il perimetro del dibattito, offrendo occasioni di approfondimento con un’attenzione particolare al ruolo che Milano e questa area del Paese possono recitare nella fase di crescita che ci auguriamo imminente per l’Italia. Proprio da qui, da Milano, la cultura democratica ha la possibilità di delinearsi come forza di cambiamento, come traino di una nuova idea di sviluppo, come il fondamento di un cambio di passo ormai non più rinviabile per il futuro del nostro Paese.