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Non bastano più agenti in carcere, servono più educatori

Scritto da Franco Mirabelli.

Articolo di Franco Mirabelli.

Il Funzionario giuridico-pedagogico è una figura centrale nell’ambito del regime di detenzione carceraria, in quanto coordina e mette in rete le risorse - sia interne al carcere che esistenti sul territorio - necessarie alla risocializzazione del detenuto.
Al fine di fronteggiare la crisi del sistema penitenziario italiano, afflitto da un cronico sovraffollamento e da un drammatico record di suicidi registrato nei primi sei mesi del 2024, il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria ha indetto un concorso pubblico per l’assunzione di 1095 unità di personale tra agenti di polizia penitenziaria, psicologi e mediatori culturali. Ma non è previsto alcun incremento nella pianta organica dei funzionari giuridico-pedagogici.
Questa è una scelta sbagliata.
Tale decisione si inserisce pienamente nel solco della linea securitaria tracciata dal Governo, dettata da un approccio prettamente sanzionatorio, il quale prevede un ricorso minimo agli istituti riabilitativi.
Ma non bastano più agenti, servono più educatori se non vogliamo che carcere e istituti per minori diventino solo generatori di violenza.
Per questo ho presentato una interrogazione al Ministro della Giustizia.
E’ indispensabile l’inserimento di figure deputate alla riabilitazione dei detenuti che affianchino l’attività degli psicologi e degli psichiatri, tra cui, appunto, i funzionari giuridico-pedagogici e, per questo, nell’ interrogazione al Ministro Nordio chiedo di sapere, anche alla luce della crescente scia di episodi di autolesionismo e suicidi che investe il nostro sistema penitenziario, ‘se non ritenga opportuno prevedere un incremento della pianta organica dei funzionari giuridico-pedagogici, facilitando lo scorrimento della graduatoria da parte dei funzionari giuridico-pedagogici’.

Testo dell'interrogazione:

INTERROGAZIONE CON RISPOSTA IN COMMISSIONE 2^ - Giustizia

MIRABELLI

Al Ministro della giustizia

Premesso che:
il Funzionario giuridico-pedagogico è una figura centrale nell’ambito del regime di detenzione carceraria, in quanto coordina e mette in rete le risorse - sia interne al carcere che esistenti sul territorio – necessarie alla risocializzazione del detenuto;
si tratta di una figura professionale introdotta nell’ambiente penitenziario al fine di potenziare la funzione rieducativa degli istituti carcerari, predisponendo piani trattamentali personalizzati volti al pieno rinserimento sociale dei detenuti;
rilevato che:
al fine di fronteggiare la crisi del sistema penitenziario italiano, afflitto da un cronico sovraffollamento e da un drammatico record di suicidi registrato nei primi sei mesi del 2024, il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria ha indetto un concorso pubblico per l’assunzione di 1095 unità di personale tra agenti di polizia penitenziaria, psicologi e mediatori culturali;
nonostante la comprovata efficacia dei piani trattamentali – già implementati con successo in altri paesi europei - nel ridurre la recidiva e diminuire il sovraffollamento carcerario, non è previsto alcun incremento nella pianta organica dei funzionari giuridico-pedagogici;
tale decisione si inserisce pienamente nel solco della linea securitaria tracciata dal Governo, dettata da un approccio prettamente sanzionatorio, il quale prevede un ricorso minimo agli istituti riabilitativi. Come stabilito dal dettato costituzionale, il sistema penitenziario – oltre ad espletare la funzione retributiva della pena - deve tendere alla piena risocializzazione del detenuto;
pertanto, è indispensabile l’inserimento di figure deputate alla riabilitazione dei detenuti che affianchino l’attività degli psicologi e degli psichiatri, tra cui, appunto, i funzionari giuridico-pedagogici;
infine, come anche evidenziato dalla presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, Carla Gatto, a fronte della drammatica situazione che si trovano a vivere gli istituti penitenziari minorili si rende necessaria la presenza di più educatori, psicologi e mediatori culturali;
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo, anche alla luce della crescente scia di episodi di autolesionismo e suicidi che investe il nostro sistema penitenziario, non ritenga opportuno prevedere un incremento della pianta organica dei funzionari giuridico-pedagogici, facilitando lo scorrimento della graduatoria da parte dei funzionari giuridico-pedagogici.

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