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Con la destra l'Italia frena

Scritto da Chiara Braga.

Articolo di Chiara Braga.

Con la destra l’Italia frena. Questo perché la seconda legge di Bilancio del Governo Meloni non ha una visione del futuro, gli investimenti sono zero, taglia su sanità e pensioni, scuso la e trasporto pubblico locale e spreca pure risorse in mance e mancette.
Noi non siamo certamente contenti di questo e faremo la nostra parte per provare a correggere quanto possibile in Parlamento. Al Senato la discussione è stata mortificata con il voto di fiducia, con cui verrà approvata oggi. Il 27 dicembre alla Camera sfideremo la maggioranza a votare in aula i nostri emendamenti per correggere la rotta e rimediare alle pessime scelte fatte. In quest’anno il Governo ha perso tempo, a cominciare dal Pnrr. I Sindaci ancora non hanno capito con quali risorse il Governo intenda sopperire a quelle tolte dai progetti già deliberati. Questa manovra non genera crescita, è iniqua e l’unico investimento è al progetto anacronistico è sbagliato del Ponte sullo Stretto di Messina.
La sanità è il vulnus più evidente della manovra. Come Partito democratico avevamo proposto di mettere 4 miliardi in più nella sanità favorendo le assunzioni per tagliare le liste d’attesa. Il Governo sta invece smantellando la sanità pubblica in questo Paese. Il modello di Meloni è che il ricco salta la lista d’attesa e va dal privato mentre il povero rinuncia a curarsi.
Viene previsto un piano di privatizzazione da venti miliardi, una cosa mai vista in questo Paese, e non si capisce ancora cosa andranno a privatizzare.
Avrebbero potuto destinare risorse del tesoretto parlamentare per finanziare le misure contro la violenza sulle donne proprio mentre in Italia si registrano altri due femminicidi. Invece l'abbiamo fatto noi opposizioni, sbloccando i 40 milioni del fondo parlamentari, che grazie a un nostro emendamento verranno utilizzate proprio per rafforzare il contrasto alla violenza sulle donne, dando quindi corso a quell'impegno che ci eravamo presi qualche settimana fa e che vogliamo rispettare di fronte alla tragedia senza fine dei femminicidi.
Non solo è sparita la parola transizione, ma sono uscite dall’orizzonte di Governo le trasformazioni necessarie per affrontare la crisi ambientale. Nella manovra non ci sono risorse per l’economia circolare, non ci sono risorse per le fonti rinnovabili, né per le comunità energetiche. Nulla per rendere l’Italia più autosufficiente dalle importazioni di gas. L’ambiente non è una priorità come non lo è l’allarme clima che stiamo vivendo anche in queste ore e che pagheremo anche in termini economici.
Nel passaggio alla Camera il PD e le altre forze di opposizione hanno ottenuto che non venga posta la fiducia. Ora maggioranza e Governo dovranno prendersi la responsabilità di votare in Aula i nostri emendamenti, di dire no all'aumento delle pensioni, no ai finanziamenti sulla sanità, alla proroga del superbonus, al fondo affitti. Non potranno nascondersi dietro un voto di fiducia, dovranno prendersi la responsabilità davanti al Paese. Tanto più dopo il pessimo risultato sulla Riforma del Patto di stabilità, dove l’Italia ha subito senza incidere in nessun modo, l’accordo tra Francia e Germania. E dopo la scelta dissennata di votare contro il Mes: una figuraccia internazionale per l'Italia, una maggioranza spaccata che di fatto ha sfiduciato il Ministro Giorgetti, sconfessando le sue parole in Europa. Possono cercare di far finta di niente, ma è una maggioranza allo sbando che fa male all’Italia.

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