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Una legge nazionale sul consumo di suolo

Scritto da Chiara Braga.

Articolo di Chiara Braga (video).

Durante il question time di oggi alla Camera abbiamo ascoltato le parole del ministro Pichetto Fratin per il quale l’adozione di una legge nazionale sul consumo di suolo risulterebbe “una priorità del Ministero dell’Ambiente”, prendendo altresì atto di una sua disponibilità ad affrontare un tema così importante come il consumo di suolo.
Una questione non più rinviabile dal momento che, come ci confermano i dati dell’Ispra, nel 2021 il suolo italiano è tornato ad essere consumato ad una velocità impressionante: 19 ettari al giorno, oltre 2 metri quadri al secondo. Con conseguenze in termini di ulteriore impermeabilizzazione dei terreni, aumento dei rischi di allegamento e di ondate di calore, perdita di biodiversità, crisi degli ecosistemi. Un danno economico stimato in quasi 8 miliardi di euro all’anno. Una disponibilità di intervento a parole, quella del ministro, che non seda in alcun modo le preoccupazioni del PD, allarmato dall’inerzia e anche dall’ambiguità che continuiamo a riscontrare nelle forze che sostengono questo Governo, che negano l’urgenza e la centralità dei cambiamenti climatici, che difficilmente si sentono investiti di una responsabilità vera su questi temi. Preoccupazioni motivate da fatti concreti, quelli che purtroppo abbiamo dovuto constatare nelle due precedenti Legislature quando, per precisa volontà delle forze di centrodestra, non si è arrivati, già allora, ad approvare una normativa efficace sul contenimento del consumo di suolo.
Registriamo, tuttavia, la volontà del ministro e ci auguriamo che davvero i tecnici del Ministero presentino rapidamente un disegno di legge di iniziativa governativa sul contenimento del consumo di suolo. Se così avverrà saremo pronti a sostenerlo garantendo anche la disponibilità a lavorare su proposte di legge come quella del Partito Democratico, presentate anche da altre forze politiche.
La tutela del suolo e la messa in sicurezza del territorio non sono soltanto emergenze ambientali ma una vera e propria questione di sicurezza nazionale. I ritardi e le ambiguità che ancora provengono dalle forze di maggioranza su questi temi compresa l’inazione attuale del Governo, non sono più accettabili.

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