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Crisi climatica: una bomba da disinnescare

Scritto da Chiara Braga.

Articolo di Chiara Braga.

“La bomba climatica scandisce i secondi. Ma il rapporto IPCC è una guida pratica per disinnescarla”. Usa queste parole il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres nell’introdurre al mondo la presentazione del Sesto rapporto di valutazione sullo stato del clima elaborato dalla massima autorità scientifica in materia, il Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico, l’Ipcc, fondato dall’Onu nel 1998, vincitore nel 2007 del Nobel per la pace.
Il frutto del lavoro degli scienziati, composto da più di diecimila pagine accompagnate da una sintesi di una quarantina, ci dice chiaramente che “siamo fuori strada”.
Le emissioni nette di anidride carbonica in atmosfera hanno raggiunto livelli record negli ultimi 2 milioni di anni, accelerando nell’ultimo decennio, continuando ad aumentare ogni anno di più mentre dovrebbero essere ridotte del 50% entro il 2030 e del 60% entro il 2035 rispetto ai livelli del 2019, fino all’azzeramento nel 2050. La temperatura media globale del pianeta è salita di 1,1 grado rispetto al 1850 - 1,5 gradi se si guarda al solo Mediterraneo. Continuando di questo passo si riducono sempre più le probabilità di riuscire a mantenere l’aumento medio della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi a fine secolo: la soglia fissata dall’Accordo di Parigi del 2015, quella da non superare se si vuol evitare che le conseguenze della crisi climatica divengano catastrofiche e irreversibili sulla qualità della vita di miliardi di persone.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sono già evidenti oggi: si manifestano nell'incremento della frequenza e dell’intensità degli eventi estremi, come le ondate di caldo o di siccità, la mancanza d’acqua che stanno colpendo anche l’Italia, le precipitazioni ingenti, le alluvioni, le inondazioni. Conseguenze che non colpiscono tutti allo stesso modo: chi è meno responsabile del cambiamento climatico ne subisce le conseguenze peggiori. “Quasi la metà della popolazione mondiale vive in regioni altamente vulnerabili. Nell’ultimo decennio, le morti per inondazioni, siccità e uragani sono state 15 volte superiori nella aree più esposte”. Il global warming, avvisa il report, si sommerà a crisi non climatiche, determinando effetti a cascata come l'insicurezza idrica e alimentare che attanaglia già adesso moltissime persone al mondo. Ciò aumenterà i conflitti sociali e politici per il controllo di acqua e terre coltivabili. Alcune delle conseguenze che sperimenteremo nei prossimi anni potrebbero non essere più reversibili anche se riuscissimo a raffreddare il pianeta.
“La finestra di opportunità si sta chiudendo in fretta”, ma c’è ancora un ultimo lasso di tempo per provare a “disinnescare la bomba a orologeria climatica”. Il 79 per cento della crisi climatica deriva dalle emissioni legate ai combustibili fossili: carbone, petrolio e gas usati per elettricità, riscaldamento, produzione industriale, trasporti.
“Non siamo in linea con gli obiettivi di Parigi ma già oggi abbiamo a disposizione le tecnologie e le soluzioni per raggiungerli”. Servono misure drastiche, tagli profondi e rapidi alle emissioni di gas serra in questo ultimo decennio.
Siamo ancora in tempo per evitare i disastri peggiori a patto di renderci conto che serve urgenza e radicalità nelle nostre azioni.
L’esatto opposto di quello che sta facendo questo Governo di destra, in Italia e in Europa. I temi ambientali e della transizione ecologica sono scomparsi dall’agenda politica del Governo. Ma è ancora più grave il tentativo di opporsi e bloccare tutte le politiche europee che serviranno a raggiungere gli obiettivi climatici e governa gli effetti della transizione ecologica della nostra economia. Una scelta non solo sbagliata ma anche dannosa per gli interessi dell’Italia. Anzichè lavorare in Europa per sostenere gli sforzi climatici e per garantire alle imprese e alle famiglie risorse e strumenti di accompagnamento di una trasformazione profonda in chiave green della nostra economia (pensiamo alla direttiva sulle 'Case Green') il Governo Meloni ci sta portando dalla parte dei Paesi negazionisti, facendoci perdere ogni peso e ruolo politico in grado di incidere nelle decisioni e di rappresentare davvero gli interessi del nostro Paese.

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