160mila euro alla ricostruzione dei paesi colpiti dal terremoto
I consiglieri regionali all’unanimità hanno deciso di destinare 160 mila euro alla ricostruzione dei paesi colpiti del terremoto.
Come è dovere di ogni rappresentante istituzionale si è voluto così tradurre il cordoglio e la vicinanza espressi da subito alle popolazioni di Amatrice, Accumoli e degli altri territori, in un atto di solidarietà concreto e si è voluto farlo condividendo la modalità d’intervento scelta insieme da tutti i consigli regionali, coordinati dai presidenti delle assemblee elettive di Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio con il capo della Protezione civile.
Come è dovere di ogni rappresentante istituzionale si è voluto così tradurre il cordoglio e la vicinanza espressi da subito alle popolazioni di Amatrice, Accumoli e degli altri territori, in un atto di solidarietà concreto e si è voluto farlo condividendo la modalità d’intervento scelta insieme da tutti i consigli regionali, coordinati dai presidenti delle assemblee elettive di Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio con il capo della Protezione civile.
Critiche false alla riforma
Evidentemente a frequentare grillini il direttore Travaglio finisce per cadere nei loro stessi errori: come farsi male da soli. Oggi il Fatto quotidiano mi ha dedicato un pezzo a firma di Marco Travaglio e Silvia Truzzi per regalarmi istruzioni di lettura del loro libro, recentemente uscito, sulle ragioni del No.
Ho il timore che i brani del loro testo, oggi ripubblicati, rafforzino la mia convinzione che alcune delle tesi da loro esposte siano palesemente false.
Cambiare politica sull’immigrazione
Lettere di Giuseppe Sala, sindaco di Milano, a Repubblica.
In tema di immigrazione è tempo di prendere atto che le condizioni intorno a noi sono profondamente mutate. Non definiamola più emergenza, oggi siamo nel pieno di una dolorosa, costante problematica da gestire. Centinaia di migliaia di persone fuggono la guerra, la fame e la persecuzione. L'Unione Europea dimostra tutta la fragilità della sua politica, che sta rapidamente diventando impotenza.
Un'ulteriore stretta dei controlli alle frontiere e il rigetto di ogni forma di accoglienza sono dietro l'angolo in un numero crescente di Paesi. È quindi di tutta evidenza il clamoroso e doppio fallimento europeo: non riesce a controllare i flussi in partenza e non riesce a gestire qui le persone che arrivano.
Rappresentare o governare
Il dilemma fra rappresentanza e governo è uno di quei classici giochini a somma zero che da sempre costituisce il rovello delle menti di intellettuali e politici di sinistra (a quelli di destra la questione non interessa un tubo, loro governano e basta mentre noi ci accapigliamo sui sacri testi).
In linea generale, chi ritiene di avere una proposta politica forte basata su interessi sociali diffusi, bisogni oggettivi e profili ideali ben definiti si candida a governare, cioè a portarte le sie idee al governo e a promuovre quegli interessi. Porre l'accento sulla rappresentanza come compito principale delle forze politiche significa di fatto fare un passo indietro rispetto all'acquisizione del principio della democrazia maggioritaria e governante (cosa che dal 1993 la Corte costituzionale sancì essere compatibile con il dettato della Costituzione, dichiarando ammissibile il referendum sulla legge elettorale del Senato).