Quanto allo stadio di San Siro, che le due squadre, Inter e Milan, vorrebbero demolire per costruirne uno nuovo e su cui ieri c'è stato un incontro con il Comune per la presentazione del Masterplan "è ancora tutto da vedere: francamente non siamo in grado di formulare ipotesi". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, interpellato dai cronisti a margine della camera ardente per Valentina Cortese, l'attrice scomparsa ieri all'età di 96 anni. "E' chiaro che oggi lo stadio è di nostra proprietà, quindi immaginate cosa voglia dire la demolizione, dal nostro punto di vista di come reagirebbe la Corte dei Conti" ha avvertito Sala, che ha spiegato come "essendo" ad oggi "un asset patrimoniale dei nostri bilanci", la perdita potrebbe scatenare una verifica da parte dei giudici contabili. "Su questo ho chiesto agli avvocati di verificare", ha però aggiunto il primo cittadino.

"Non mi spingerei a commentare la vicenda" dei presunti finanziamenti russi alla Lega, "perché non se ne sa nulla. Mi sembra incommentabile". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, interpellato sul tema a margine della sua visita alla camera ardente dell'attrice Valentina Cortese. "Trovo strano che per tanti italiani Putin e la Russia siano diventati un modello e un riferimento, un presidente che con grande tranquillità dice: il liberalismo è passato - ha concluso - è qualcosa che i brividi me li mette".

No alla chiusura estiva della maternità di Voghera. A affermarlo è il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Villani che spiega. “Non è pensabile chiudere, per un’evidente incapacità organizzativa,anche solo per i mesi estivi, la maternità dell’ospedale di Voghera creando, all’improvviso, un disagio enorme alle future mamme. Per la sua configurazione il territorio ha bisogno della maternità di Voghera così come ha bisogno di quella dell’ospedale di Stradella. Entrambe devono continuare a vivere”.

Per aiutare il cinema ''va costruito un evento'', che attiri pubblico e ''faccia riscoprire quanto è bella la sala cinematografica''. A dirlo, Dario Franceschini, l’ex ministro dei beni culturali, oggi commentando i dati dell'Annuario dello spettacolo 2018 della SIAE e la debacle del cinema. ''E’ un tema complicato - dice Franceschini- ma non bisogna assistere inermi. L'esperienza in sala cinematografica è diversa'' rispetto a un film visto a casa ''esattamente come è diverso entrare in una piccola libreria rispetto a comprare un libro on line. Se si vogliono tenere vivi questi luoghi, bisogna inventarsi qualcosa''. Il mercoledì al cinema a 2 euro, creato proprio da Franceschini durante il suo mandato da ministro, ''ha portato nelle sale 800 mila-un miliardo di spettatori, più degli stadi la domenica - dice -.