Tutela allo Stato
Intervista a Luigi Zanda di Emilia Patta - Il Sole 24 Ore.
«Siamo di fronte a un provvedimento di delega sul lavoro che è molto ambizioso, che contiene sì un contratto a tutele crescenti e il superamento dell`articolo i8 per i neo-assunti, ma contiene anche molto altro: un nuovo welfare universalistico laddove solo alcuni oggi sono tutelati, una semplificazione e una diminuzione delle tipologie contrattuali, misure per incentivare l`occupazione femminile. E ha ragione chi ricorda accanto alla riforma del lavoro quella della giustizia, della Pubblica amministrazione, del fisco, così come le misure di lotta alla corruzione. Nessun provvedimento da solo ci salva: bisogna mettere in campo tutte le misure che possono in qualche modo ampliare la base produttiva e attirare investimenti. Perché senza investimenti non c`è sviluppo, e senza sviluppo non c`è occupazione». Una promozione del Jobs act messo in campo dal premier, ma anche un appello alla responsabilità interna.



 Il voto di ieri in direzione nazionale è un'indicazione chiara della linea politica per tutti i parlamentari del Pd. 
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Mancano meno di due settimane al Consiglio europeo straordinario di Milano dedicato all’emergenza occupazionale. E’ una necessità che è stata promossa dall’Italia, consapevole del ruolo che l’Unione può svolgere su questo. Il tema del lavoro è un filo conduttore che sta guidando il Governo in tutte le riforme sociali ed economiche che riguardano nuovi e antichi problemi strutturali del nostro paese. La riforma del mercato del lavoro che si sta introducendo con il Jobs Act sarà un ridisegno molto ampio delle regole che hanno disciplinato contratti e tutele, andando oltre all’impianto attuale. Non stiamo parlando di piccole modifiche per modernizzare e snellire le assunzioni, ma di una battaglia che riguarda i milioni di lavoratori precari, sottoinquadrati e non tutelati, a cui vanno garantiti ammortizzatori sociali universali, una semplificazione delle tipologie contrattuali che dia maggiore chiarezza e l'introduzione del compenso orario minimo. E’ una riforma che rimette al centro i diritti e i bisogni dei lavoratori, di tutti i lavoratori.