Incontro Dem sulla presenza della criminalità organizzata in Lombardia
Articolo di Rosa Aimoni, inviata all'incontro.
Quali sono i motivi che hanno provocato il radicamento dell'Ndrangheta in Lombardia?
A questa domanda si è tentato di dare una risposta Venerdì 23 ottobre a Milano durante la presentazione del libro intitolato “La regola. Giorno per giorno la ‘Ndrangheta in Lombardia", scritto dal giornalista Giampiero Rossi.
L'incontro, organizzato dall'Associazione Democratici di Milano in collaborazione con il Gruppo PD del Consiglio di Zona 1, è stato moderato da Luciana Dambra (Direzione Metropolitana PD Milano).
L'incontro, organizzato dall'Associazione Democratici di Milano in collaborazione con il Gruppo PD del Consiglio di Zona 1, è stato moderato da Luciana Dambra (Direzione Metropolitana PD Milano).
Per una società senza mafie
In questi due anni, con la Commissione Antimafia abbiamo cercato di studiare e di capire meglio cosa sono le mafie al Nord, approfondendo le inchieste in corso. Al Nord si ha prevalentemente la ‘ndrangheta, che è molto forte e non è tanto interessata agli appalti pubblici ma mira a infiltrarsi nell’economia legale, soprattutto in Emilia, Lombardia e Piemonte perché ci sono i soldi. Gli studi che abbiamo fatto sulle mafie smentiscono il modello che tutti avevano in mente dell’uomo che arriva con la valigetta piena di soldi da riciclare nella finanza.
Incontro su criminalità organizzata e potere economico
Ringraziando tutte le persone che hanno partecipato alla presentazione del libro “La regola. Giorno per giorno la ‘ndrangheta in Lombardia” del giornalista Giampiero Rossi (scheda del libro pdf) organizzata la sera di venerdì 23 ottobre da Associazione Democratici per Milano in collaborazione con il Gruppo PD del Consiglio di Zona 1 e con il supporto del Gruppo Legalità e Antimafia del PD Milano, all'interno di una discussione sul tema del rapporto tra "Criminalità e potere economico", siamo a segnalare che sono disponibili i video dell'incontro».
La Lega ha voluto chiudere gli occhi
Roberto Maroni e la sua maggioranza erano a conoscenza del conflitto di interessi del vicepresidente Mario Mantovani, assessore alla Salute e imprenditore nel campo della sanità: il governatore delle ramazze verdi avrebbe dovuto evitarlo.
Ne ho parlato in un'intervista a la Repubblica (file PDF)»
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