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La vicenda di Vaprio d’Adda

Written by Emanuele Fiano.

Emanuele FianoUn uomo sente dei rumori di notte in casa o appena fuori casa. Ha già subito rapine in appartamento. Altri suoi vicini ne hanno subiti. È armato. Sa sparare. Intravede una sagoma. Probabilmente dalla finestra, dicono gli inquirenti. Dentro casa sua dice l’uomo. Spara. Ad altezza d’uomo. Il morto è un albanese. Privo di documenti. 22 anni circa. Disarmato. La magistratura apre l’inchiesta con l’ipotesi di omicidio volontario. Da protagonista di uno specifico episodio il pensionato per la destra italiana si trasforma in portavoce di un modello di sicurezza fai da te. Io mi armo, tu provi ad entrare in casa mia, io ti ammazzo, abbiamo liberato il paese da un ladro e abbiamo disincentivato quelli come lui.
Ma un conto è dire possiamo comprendere la paura che si prova di notte, di fronte a un ladro, l’esasperazione, l’istinto. Un conto è indicare il Far West come la strada da seguire, la sicurezza fai da te è una balla. Non ha mai funzionato. Distrugge il fondamento dell’organizzazione di uno Stato civile.
Nessuno da solo può sconfiggere la criminalità. A sparare nel buio di notte non sei sicuro di chi colpisci, non sei sicuro di dove colpisci, non sei sicuro se sia armato.
Il nostro ordinamento prevede già la legittima difesa, saranno i magistrati a valutare questo caso come gli altri, la proporzionalità della risposta eccetera. E sicuramente non mancherà la valutazione di ogni aspetto, ma deve essere la magistratura a giudicare non Salvini in un talk show.
Uno Stato in cui ognuno si fa giustizia da solo è uno stato meno giusto, un paese dove la sicurezza è fai da te è un paese meno sicuro. Poi certo bisogna comprendere le ragioni di chi ha sparato, investire sulla sicurezza, sulle forze dell’ordine, sulla prevenzione, sulla certezza della pena. Ma investire su meno stato e più armi per la campagna elettorale di qualcuno questo mai.

Per seguire l'attività di Emanuele Fiano: sito web - pagina facebook

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