L’Europa è a un bivio. Lo abbiamo detto tante volte, ma stavolta è veramente così e al Consiglio europeo che si terrà il 18 e 19 febbraio a Bruxelles la scelta è molto stringente.

Bisognerà decidere se annacquare (col rischio concreto di affondarlo) il progetto europeo o avere il coraggio di rilanciare.

In gioco ci sono infatti due pilastri fondamentali della costruzione europea: la libera circolazione di Schengen e la prospettiva di una maggiore (indispensabile) integrazione.

Con investimenti per 3 miliardi di euro in forze dell'ordine e sicurezza il governo può dire di aver fatto molto. Nell'ultima legge di stabilità è stato previsto un aumento dell'impiego di forze dell'ordine e maggiori investimenti per la formazione anti-terroristica, cercando un maggiore coordinamento tra corpi dello Stato che si occupano di sicurezza. Serve più Europa sul tema sicurezza ed appare necessaria una politica comune europea: è necessario ricordare che il Sud non è solo il Meridione d'Italia ma il Meridione d'Europa. Per combattere il radicalismo, è necessario inoltre un deciso intervento in cultura e formazione per combattere il radicalismo, così come previsto dalla legge di stabilità.

Il Sottosegretario Sandro Gozi in audizione nella Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato ha fatto una relazione in cui le priorità che ha indicato, al di là dell’importanza e della centralità delle questioni, confermano la scelta del Governo di andare concretamente sulla strada della discontinuità e del cambiamento nel lavoro delle diverse istituzioni europee al fine di superare l’ordinaria amministrazione e affrontare i temi decisivi con coraggio.

Il dibattito sul disegno di legge sulle unioni civili ha preso una curvatura a cui troppo tardivamente si sta cercando di porre rimedio, in un sistema mediatico più attento allo scoop e alle bagatelle interne a ciascun partito che non alla sostanza dal problema. Oggi ci troviamo a discutere - e spero ad approvare - un disegno di legge che sancisce le unioni civili per tutti, uomini, donne, persone omosessuali: davvero per tutti, di fronte ad un diritto finalmente egualitario, tardivo nel nostro Paese, troppo tardivo in un Paese che ha fatto il grande balzo di civiltà con il divorzio e l'interruzione volontaria di gravidanza.