Ponte di Mazzo: chiuso per manutenzione straordinaria
Da sabato 8 febbraio 2020 ponte di Mazzo chiuso e percorsi alternativi per il traffico di auto e pedoni: questa la decisione dell’amministrazione comunale per garantire la sicurezza di tutti. A breve sarà approvato il progetto esecutivo per il consolidamento strutturale del cavalcaferrovie di via Buonarroti (il ponte di Mazzo) per un costo previsto di 4,5 milioni di euro ed è stata presentata la richiesta di accensione di un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per il finanziamento di questo intervento, che è stato concesso. Ad oggi non sono infatti andate a buon fine le precedenti richieste per sostenere economicamente il progetto presso la Città Metropolitana di Milano e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonostante l’impegno promosso dal Comune di Rho che sta ancora interloquendo con i soggetti interessati, in collaborazione con Regione Lombardia.Parte il Green Deal europeo
Presidente Sassoli, lei ha detto che l’Europa può essere leader mondiale nella lotta al cambiamento climatico. Come?
«Oggi è una giornata particolarmente importante. Parte proprio in queste ore il processo per capire come si svilupperà la nuova strategia dell’Unione europea che porterà a un nuovo modello di sviluppo: il Green Deal. Si tratta di un modello improntato alla sostenibilità climatica, ma anche alla sostenibilità sociale, economica, finanziaria. Ci saranno 50 proposte legislative nei prossimi due anni e la prima sarà varata oggi. Ed è molto importante, perché riguarda il fondo “per la transizione giusta”: come liberarsi dalla dipendenza dal carbone senza perdere posti di lavoro ma ristrutturando le aziende».
Grazie a noi i fondi arriveranno anche a Ilva e PMI
È con grande soddisfazione che accogliamo la proposta della Commissione europea, appena presentata a Strasburgo, sul Green New Deal e sul relativo Fondo di Transizione. L’esecutivo comunitario ha accolto pienamente la nostra richiesta di non limitare l’uso del Fondo di Transizione alle regioni carbonifere, principalmente in Polonia e Germania, ma di allargare i criteri di accesso alle aziende inquinanti come l’Ilva e alle Pmi. Così da garantire che la transazione verso la neutralità climatica del continente sia giusta per lavoratori, territori e regioni e non solo per alcuni di essi.Oggi in un articolo pubblicato su La Stampa si riconosce che ‘la lobbying italiana sin qui esercitata a Bruxelles durante la fase preparatoria del maxi-piano per gli investimenti del Green Deal ha permesso di ottenere qualche risultato”.
Non separare impresa e lavoro
Cancellare il Jobs act e ripristinare l’art. 18, dice Speranza (Leu; con M5s e Cgil). Significa lavoro rigido, lacci e contenzioso. “Ci riporta al secolo scorso”, ribatte Annamaria Furlan della Cisl. Eppure, manca qualcosa. Siamo nel guado.
Occorre andare oltre e non separare Impresa e Lavoro; non indebolirli; piuttosto, rafforzarli e liberarli entrambi. Sono i nostri punti di forza. Con l’antagonismo perdiamo tutti.



