Decreto Semplificazioni: Aiutiamo famiglie e imprese a ripartire in un Paese più efficiente

Dico subito che voteremo convintamente la fiducia sul Decreto Semplificazioni, un provvedimento che, com'è stato detto da diversi colleghi che mi hanno preceduto, pensiamo sia importante per il Paese.
È un decreto che qualifica l'azione di Governo e che ci consente di affrontare meglio la ripartenza dopo il Covid.
È un provvedimento che esce arricchito e migliorato dal confronto parlamentare, dal lavoro positivo della maggioranza e anche dal contributo dell’opposizione, a cui vorrei dire che non si può, da una parte, sbandierare l'approvazione di decine di propri emendamenti e poi però denunciare la presunta mancanza di volontà della maggioranza di aprirsi ai contributi dell'opposizione e di raccoglierli.
I progetti e le prospettive per Milano

Stiamo vivendo un tempo complesso. Il virus genera ancora domande e preoccupazioni per ognuno di noi. La partenza della scuola è un primo appuntamento cruciale per verificare quanto abbiamo imparato a convivere con questa situazione. Ma proprio in questi momenti di incertezza io credo non si debba smettere di guardare al futuro. Partendo da alcuni punti fermi.
Innanzitutto Milano ha certamente pagato un prezzo alto a questa pandemia in termini di lutti, di dolore e di sacrificio. Ma possiamo dire che la città ha resistito, che sarebbe certamente potuto andare peggio, con implicazioni molto pesanti per la Lombardia e il resto del Paese.
Con Sure e Recovery plan un’Europa più unita e sociale

EURACTIV Italia ha intervistato Patrizia Toia, Vice-presidente della commissione ITRE (Industria, Ricerca, Energia) del Parlamento Europeo alla ripresa dei lavori del Parlamento e in una fase già ricca di iniziative e novità. Com’è cambiata l’Ue con la pandemia?
Tante decisioni comuni sono state prese per rispondere al coronavirus e penso che l’UE sia cambiata in meglio. Si è avverata l’idea che ogni grande sfida o crisi sia uno straordinario “acceleratore” del cambiamento. E così è stato per l’Europa. Si è sviluppata la consapevolezza che bisognava agire con spirito di solidarietà e di unità, che sono due facce della stessa medaglia. Così si è arrivati ad una risposta comune, al Recovery Plan e a tante altre misure, impensabili, fino a pochi mesi prima.
Non siamo padroni del mondo

Anche la Chiesa è pronta a fare la sua parte. "Da parte sua, - dice Francesco- la Chiesa Cattolica intende partecipare pienamente all’impegno per la tutela della casa comune. Essa non ha soluzioni già pronte da proporre e non ignora le difficoltà delle questioni tecniche, economiche e politiche in gioco, né tutti gli sforzi che questo impegno comporta. Ma vuole agire concretamente là dove ciò è possibile, e vuole soprattutto formare le coscienze al fine di favorire una profonda e duratura conversione ecologica, che sola può rispondere alle sfide importanti cui dobbiamo far fronte".