Combattere le mafie in tempo di crisi

Innanzitutto vorrei ringraziare il Ministro Lamorgese, non tanto per la presenza alla Festa Nazionale dell’Unità, ma soprattutto per l’equilibrio, la competenza e l’umanità con cui sta gestendo una fase difficilissima della vita di questo Paese e sta fronteggiando anche polemiche assolutamente inaccettabili che continuano a venire da chi invece dovrebbe farsi carico dei problemi concreti, insieme alla maggioranza e insieme al Governo.
Secondariamente, guardando ai decreti approvati in questi mesi, penso che siano stati importanti rispetto al tema che stiamo affrontando perché, come hanno spiegato il Ministro Lamorgese e il magistrato Alessandra Dolci, ci troviamo di fronte a dei rischi.
Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive

La drammatica crisi provocata dalla pandemia è stata uno spartiacque per l’Unione Europea che, in meno di sei mesi, ha compiuto scelte coraggiose e innovative che soltanto qualche settimana prima del suo inizio apparivano decisamente “fuori portata”.
La pandemia ha avuto l’effetto di un duro richiamo alla realtà, rendendo ancor più evidente - a tutti, cittadini e Governi - che trincerarsi in una propria presunta autosufficienza non era una risposta contro un nemico sconosciuto e aggressivo.
Siamo il partito dalla parte delle persone

siamo all’apertura dell’anno politico e mi concentrerò su punti che riguardano la vita del Paese e la funzione che il Partito Democratico può esercitare in questo snodo fondamentale della storia italiana.
Viviamo una fase molto intensa e delicata, con un Paese ancora tramortito dal trauma Covid, ma desideroso di reagire e ripartire, e con una serie di impegni e appuntamenti politici di grande rilevanza.
C’è innanzitutto l’urgenza di una risposta adeguata alla violenta crisi socio-economica scatenata dal Coronavirus. In particolare, attraverso un utilizzo virtuoso del Recovery Fund e delle altre risorse messe a disposizione dall’Europa a cominciare dal Mes e di quelle derivanti dalle nostre manovre economiche e finanziare.
La tecnocrazia ha fallito, solidarietà antidoto all'egoismo

Un nuovo modello di sviluppo basato sul rispetto della persona e dell’ambiente. Un’economia, intesa come "legge della casa del mondo" che non generi diseguaglianze e non abbia come unico traguardo il profitto. Papa Francesco ha scelto di inviare un messaggio ai partecipanti del Forum Ambrosetti di Cernobbio, che si è aperto ieri, per invitare il mondo dell’economia a riflettere sulla necessità di un cambio di prospettiva. Una rivoluzione copernicana, da sempre sollecitata dal Pontefice nell’ottica della lotta alla povertà e dalle diseguaglianze, resa ancor più necessaria dall’emergenza sanitaria e sociale che tutto il mondo sta vivendo da mesi. Un appello alla solidarietà intesa come unico antidoto al virus dell’egoismo.