Per Draghi 2 giorni di verifica parlamentare
Articolo di Askanews.
Durerà due giorni il confronto parlamentare per decidere se rinnovare la fiducia al Governo Draghi, libero il premier in ogni momento se lo ritiene di stoppare il confronto e tornare al Quirinale per rinnovare le dimissioni presentate giovedì scorso e congelate da Mattarella, che le ha respinte rinviando premier e governo alle Camere.
L’appuntamento clou nell’arena di palazzo Madama è dalle 9,30 di domattina. Finita la sua relazione programmatica l’aula del Senato sarà sospesa e Draghi si sposterà alla Camera, dove alle 10,30 consegnerà in aula al presidente della Camera Fico il testo delle dichiarazioni programmatiche rese in Senato.
Durerà due giorni il confronto parlamentare per decidere se rinnovare la fiducia al Governo Draghi, libero il premier in ogni momento se lo ritiene di stoppare il confronto e tornare al Quirinale per rinnovare le dimissioni presentate giovedì scorso e congelate da Mattarella, che le ha respinte rinviando premier e governo alle Camere.
L’appuntamento clou nell’arena di palazzo Madama è dalle 9,30 di domattina. Finita la sua relazione programmatica l’aula del Senato sarà sospesa e Draghi si sposterà alla Camera, dove alle 10,30 consegnerà in aula al presidente della Camera Fico il testo delle dichiarazioni programmatiche rese in Senato.
Il contrasto alla mafia si realizza con un cambiamento culturale
Dichiarazione di Sergio Mattarella per il trentesimo anniversario della Strage di via D'Amelio.
«Paolo Borsellino, come Giovanni Falcone e altri magistrati, fu ucciso dalla mafia perché, con professionalità, rigore e determinazione, le aveva inferto un colpo durissimo, disvelandone la struttura organizzativa e l’attività criminale.
La mafia li temeva perché avevano dimostrato che non era imbattibile e che la Repubblica era in grado di sconfiggerla con la forza del diritto.
«Paolo Borsellino, come Giovanni Falcone e altri magistrati, fu ucciso dalla mafia perché, con professionalità, rigore e determinazione, le aveva inferto un colpo durissimo, disvelandone la struttura organizzativa e l’attività criminale.
La mafia li temeva perché avevano dimostrato che non era imbattibile e che la Repubblica era in grado di sconfiggerla con la forza del diritto.
La classe politica si faccia un esame di coscienza
Articolo della Stampa.
«Occorre che tutta la classe politica si faccia un esame di coscienza e, soprattutto, ritrovi il senso della misura». A parlare è il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che, tornando sulla crisi di governo in corso, parla dell'appello firmato ieri insieme ad altri suoi colleghi, amministratori di grandi città, per chiedere a Mario Draghi «di continuare il suo lavoro». Il primo cittadino aggiunge che «Tantissimi altri sindaci, di diverse idee politiche, stanno prendendo posizione in questo senso».
L'appello è infatti trasversale ed è stato sottoscritto anche, tra gli altri, dal sindaco di Genova, Marco Bucci, da quello di Venezia, Luigi Brugnaro, da Antonio Decaro, sindaco di Bari, Stefano Lorusso, sindaco di Torino e Roberto Gualtieri, primo cittadino di Roma.
«Occorre che tutta la classe politica si faccia un esame di coscienza e, soprattutto, ritrovi il senso della misura». A parlare è il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che, tornando sulla crisi di governo in corso, parla dell'appello firmato ieri insieme ad altri suoi colleghi, amministratori di grandi città, per chiedere a Mario Draghi «di continuare il suo lavoro». Il primo cittadino aggiunge che «Tantissimi altri sindaci, di diverse idee politiche, stanno prendendo posizione in questo senso».
L'appello è infatti trasversale ed è stato sottoscritto anche, tra gli altri, dal sindaco di Genova, Marco Bucci, da quello di Venezia, Luigi Brugnaro, da Antonio Decaro, sindaco di Bari, Stefano Lorusso, sindaco di Torino e Roberto Gualtieri, primo cittadino di Roma.
Abbassare la guardia sulla lotta alla criminalità organizzata è pericoloso
Oggi nel Consiglio regionale della Liguria, nel giorno del ricordo commosso di Paolo Borsellino e della sua scorta, fa male aver assistito alla volontà di cancellare l’Osservatorio regionale antimafia. La Giunta Toti infatti, intende normare il contrasto alla criminalità organizzata solo all’interno della ‘Disciplina in materia di polizia locale e per sistemi integrati di sicurezza’, come se il complesso sistema di relazione della criminalità organizzativa, che inquina i processi economici, sociale, amministrativi potesse essere equiparato ad una rapina o un furto.