L'idea di Orban è il contrario dell'Europa
Articolo di Piero Fassino.
Orban è il vessillifero di uno schieramento nazionalistico e antieuropeo che si manifesta in ogni Paese del continente e anche in Italia.
Salvini coltiva da tempo un'intensa frequentazione con Orban, indicandolo come il leader europeo di suo riferimento. E la Meloni non esita a esibirsi in selfie con Orban.
Il che fa comprendere la posta in gioco nelle elezioni italiane del 25 settembre, dove non si contrapporranno solo due schieramenti alternativi ma due visioni del mondo, dell'Europa e della collocazione internazionale dell'Italia.
Orban è il vessillifero di uno schieramento nazionalistico e antieuropeo che si manifesta in ogni Paese del continente e anche in Italia.
Salvini coltiva da tempo un'intensa frequentazione con Orban, indicandolo come il leader europeo di suo riferimento. E la Meloni non esita a esibirsi in selfie con Orban.
Il che fa comprendere la posta in gioco nelle elezioni italiane del 25 settembre, dove non si contrapporranno solo due schieramenti alternativi ma due visioni del mondo, dell'Europa e della collocazione internazionale dell'Italia.
Giocare la partita del maggioritario
Articolo di Luca Caputo pubblicato dai Circoli Dossetti
Qualche anno fa, in una delle pause nei lavori degli Incontri Riformisti, avevo espresso (magari lo ricorderà) a Pierluigi Castagnetti quello che era, insieme, un modesto appello ed una espressione di disagio; entrambe le cose, da militante: “Pierluigi, il PD ha bisogno di alleati”.
Che il Partito Democratico soffra di una certa, per certi versi difficile da interpretare, solitudine, è evidente fin da subito dopo la sua fondazione.
Qualche anno fa, in una delle pause nei lavori degli Incontri Riformisti, avevo espresso (magari lo ricorderà) a Pierluigi Castagnetti quello che era, insieme, un modesto appello ed una espressione di disagio; entrambe le cose, da militante: “Pierluigi, il PD ha bisogno di alleati”.
Che il Partito Democratico soffra di una certa, per certi versi difficile da interpretare, solitudine, è evidente fin da subito dopo la sua fondazione.
Costruire liste forti e autorevoli
Articolo di Marina Sereni.
Chi mi conosce sa che non amo molto parlare in prima persona, ma questa volta non posso farne a meno. Molte persone - amiche e amici, colleghi, giornalisti - mi chiedono se sarò candidata alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. A tutte ho risposto che “no, non ho intenzione di candidarmi per il prossimo Parlamento”. Ho comunicato questa mia decisione alla Segreteria nazionale del Pd e, nonostante varie sollecitazioni, sono convinta che sia la scelta giusta.
Chi mi conosce sa che non amo molto parlare in prima persona, ma questa volta non posso farne a meno. Molte persone - amiche e amici, colleghi, giornalisti - mi chiedono se sarò candidata alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. A tutte ho risposto che “no, non ho intenzione di candidarmi per il prossimo Parlamento”. Ho comunicato questa mia decisione alla Segreteria nazionale del Pd e, nonostante varie sollecitazioni, sono convinta che sia la scelta giusta.
Il lavoro dei volontari Pd
“Con i nostri volontari vogliamo raggiungere la gente dove non è andata in vacanza: nelle città, nei comuni. Lo faremo per tutto il mese di agosto. Parleremo delle proposte del Pd, dei temi che a causa della caduta del governo Draghi sono rimasti in sospeso: l’agenda sociale, il taglio del cuneo fiscale”. Così nel corso dell’intervista a Radio Immagina la segretaria Pd di Milano metropolitana Silvia Roggiani.
Audio dell'intervista
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