Parto senza dolore, nuove regole in Regione

La preoccupazione degli addetti ai lavori, che il Pd fa propria, è che con questa incertezza, o con decisioni successive, la pratica della parto analgesia possa non essere incentivata e quindi non crescere ai livelli europei (il 50% dei parti naturali in Francia, Spagna e Inghilterra, contro il 30% nelle città capoluogo lombarde, il 20% su base regionale), se non addirittura retrocedere.
La vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi annuncia un’interrogazione all’assessore alla sanità Mario Mantovani. «Le preoccupazioni dei ginecologi e degli anestesisti sono anche le nostre – dichiara Valmaggi -. Molti ospedali avevano organizzato il servizio sulla base delle regole in vigore fino allo scorso anno, che non erano perfette ma avevano avuto il merito almeno negli ospedali maggiori di recuperare terreno rispetto ai dati europei. A questi ospedali vanno date garanzie di poter mantenere il servizio e di potenziarlo, offrendo ancora più possibilità alle donne di partorire sotto anestesia, riducendo significativamente il dolore. Inoltre, bisogna garantire che l’epidurale sia sempre più praticata in tutte le sale parto della Lombardia. Una cosa è certa, sul parto indolore la Regione deve investire con decisione».