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L’astensione dei Paesi africani dal voto Onu è una sfida per il modello democratico

Scritto da Marina Sereni.

Marina Sereni- I 35 Paesi - tra cui 17 africani - che si sono astenuti dal votare la risoluzione Onu di condanna dell'invasione russa rappresentano "una sfida" per l'Europa e per i Paesi democratici, e costituiscono un "terreno di competizione" tra noi, da una parte, e la Russia e la Cina dall'altra, su come si debba dialogare con i Paesi africani. Lo ha affermato ad "Agenzia Nova" la viceministra degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Marina Sereni. "Di questi 35 voti alcuni sono piu' assimilabili alla posizione russa, ma ci sono anche altri voti di astensione che sono piu' assimilabili alla posizione europea. Dobbiamo analizzare quei 35 voti che sono una sfida, sono un po' un terreno di competizione tra noi e la Russia, e tra noi e la Cina, su come si dialoghi e come si collabori con i Paesi africani. Io penso che ci sia una supremazia del modello della Cina e Russia in Africa, ma anche che la loro presenza li' sia una sfida per noi Paesi democratici e che ci debba incoraggiare e stimolare a fare di piu' e meglio", ha detto.
"Penso che quel voto dica una cosa fondamentale, vale a dire che solo cinque Paesi hanno votato con la Russia, quindi il voto di fatto isola la Russia e condanna l'invasione dell'Ucraina, perche' non considero l'astensione un voto a favore di Mosca. Detto cio', bisogna ovviamente analizzare le astensioni e la mancate partecipazione al voto di alcuni Paesi poiche' li' c'e' parte del nostro lavoro diplomatico da fare: a fronte di una larga condivisione che non si possa impunemente aggredire un altro Stato, ci sono anche dei Paesi che vorrebbero vedere un ruolo dell'Europa e dei Paesi democratici piu' orientato all'accoglienza e alla solidarieta'", ha aggiunto Sereni.

Per seguire l'attività di Marina Sereni: sito web

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