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La crisi ucraina

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli "Speriamo che questa giornata porti consiglio e che si allentino le tensioni in Ucraina e si eviti quello che sarebbe un disastro che porterebbe indietro di 70 anni questo Continente. La tensione è certamente molto significativa e non accenna a scendere, nonostante i colloqui e gli sforzi diplomatici. - Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli in tv a 7Gold - In queste giornate ci saranno le esercitazioni. Speriamo che non sia vero che si cerchi l’incidente per scatenare un conflitto, la cui portata sarebbe difficile da quantificare e prevedere. Io credo che faccia bene l’Europa a mettere in campo tutti gli sforzi diplomatici possibili per evitare il conflitto. Ovviamente c’è da richiamare tutti, in particolare la Russia, a un senso di responsabilità, a rispettare la sovranità nazionale dell’Ucraina, a considerare l’impatto che sulla stessa Russia avrebbe un conflitto di questo tipo, di cui non si può prevedere l’ampiezza e non si possono prevedere le conseguenze. Ci sono, infatti, altri soggetti che ancora non sono in campo e spero non siano in campo, come la Cina. Rischiamo di andare incontro a scenari non prevedibili e pericolosi".
"Al di là di cosa può succedere sul campo - e speriamo che non succeda niente - è evidente che in particolare l’Europa sarà coinvolta. Saremo coinvolti in questo conflitto, se non altro per le conseguenze economiche, che sarebbero veramente pesanti e drammatiche. Avendo visto cos’è successo già in questi mesi rispetto alla crescita del prezzo del gas - e quindi per noi dei costi energetici - è evidente che un conflitto ridurrebbe ancora di più la possibilità di accedere a quelle scorte, a quei fornitori e aumenterebbero ancora di più il costo dell’energia e l’inflazione e si creerebbe una situazione ancora di più difficile. - Ha spiegato Mirabelli - Sta facendo bene il Governo a mettere in campo tutte le misure per provare a raddoppiare la produzione italiana di gas naturale. È evidente, però, che i tempi non sono brevissimi per ottenere questo risultato e il rischio è di trovarsi nei prossimi mesi con una situazione anche da questo punto di vista molto grave. La priorità è che non ci sia un conflitto perché un conflitto vuol dire vittime, profughi, sconvolgere la vita stessa di milioni di persone".

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