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L'Italia lavora alla riunificazione della Libia

Scritto da Marina Sereni.

Marina Sereni"La Libia è stata attraversata da una drammatica guerra civile e l'Italia, insieme agli altri Paesi europei e alle Nazioni Unite, si è impegnata per mettere da parte le armi e riportare al dialogo i libici; ora questo processo per cui abbiamo spinto moltissimo sta avendo corso". Lo ha dichiarato a Immagina la vice ministra degli Esteri Marina Sereni, che ha aggiunto: "Si tratta di un risultato fino a un anno fa impensabile, con un cessate il fuoco che regge, un accordo per svolgere elezioni a dicembre e un governo di unità nazionale. Si sta lavorando alla riunificazione di tutte le istituzioni, di quelle politiche ma anche di quelle economiche, pensiamo all'estrazione del petrolio che è ricominciata. In breve, è rinata una speranza che la comunità internazionale ha il dovere di sostenere".
"Come ha ricordato il presidente Draghi - ha proseguito Sereni - l'Italia non è mai andata via dalla Libia, siamo gli unici ad aver continuato a tenere aperta l'ambasciata, abbiamo sempre dialogato con tutti per la pace, l'unità e la sovranità libiche e di questo dobbiamo essere orgogliosi. Siamo stati fondamentali nel portare l'Europa, unita, ad assumersi responsabilità in Libia e questo va riconosciuto''. ''L'amicizia italo-libica è molto forte - ha proseguito - e a Pasqua è arrivato a Tripoli un carico umanitario partito da Brindisi con dieci tonnellate di materiale sanitario. Ora occorre pensare al rilancio dei progetti. Prima della guerra se n'erano studiati alcuni, di tipo infrastrutturale, molto importanti, penso ad esempio all'autostrada, sui quali le imprese italiane potranno ricominciare a lavorare". "Naturalmente, - ha detto ancora Sereni - serve che regga il cessate il fuoco e la comunità internazionale può contribuire alla pacificazione mandando degli osservatori internazionali che saranno non armati. Il contesto è ancora fragile, vi sono ancora sul terreno militari stranieri, la cui fuoruscita è essenziale. Quando l'Europa è stata divisa sul da farsi si sono fatti avanti altri attori e questo come europei deve forse farci da lezione. Ma ora in Libia l'Europa parla con una sola voce''. ''Quando a breve si rinnoverà Irini, la missione navale europea a guida italiana, potrà anche essere utilizzata per il monitoraggio del cessate il fuoco. Con Biden, anche gli Stati Uniti faranno sentire maggiormente il proprio peso nel Mediterraneo, rispetto a quanto avvenuto con la precedente amministrazione Trump, e questo è un bene. Tuttavia in questa regione gli europei devono essere protagonisti. Se vogliamo evitare che altri attori prendano la scena, - ha concluso la vice ministra - bisogna investire nell'area mediterranea con una efficace politica di vicinato tra la sponda Nord e quella Sud, una collaborazione e un dialogo che servono se vogliamo davvero fronteggiare le crisi e trarre lezioni da eventi come il Covid".

Per seguire l'attività di Marina Sereni: sito web

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