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Il Pd stia con Draghi e non faccia la vedova del governo Conte

Scritto da Walter Veltroni.

Walter Veltroni"Al Pd consiglio di sentire il governo Draghi come il proprio e di non fare la vedova del governo precedente. E' giusto rivendicarne i meriti: il governo Conte ha fronteggiato bene la pandemia, ma ora guardiamo avanti. A Letta, dico che ho grande fiducia in quello che farà. Forse vado contro lo spirito del tempo ma sono molto ottimista sul futuro del Pd: ha davanti a sé spazi enormi. Se farà ciò per cui è nato: dare al riformismo italiano un grande consenso di popolo". Così Walter Veltroni su La Stampa. Il ruolo del Pd: "Mai come in questo momento sono confermate le ragioni per cui è nata una grande forza riformista di massa; penso ci sia uno spazio enorme per una forza riformista, innovativa. Il Pd è rimasto centrale in questi anni nella politica italiana, e ora con Enrico Letta può tornare a un cammino che assomigli alle ragioni della sua fondazione - osserva Veltroni - la vocazione maggioritaria è prima di tutto un fatto sociale. E' ovvio che ci vogliano alleanze: il problema è se si agglutina un'alleanza con nove partiti destinata a sgretolarsi oppure si costruisce uno schieramento fondato su una grande forza che si fa garante dell'indirizzo riformista. In questo caso ha senso sollecitare i Cinque stelle".
Il programma enunciato da Letta lo convince: "ritrovo una visione. Aggiungerei che è necessaria una grande attenzione agli ultimi, a chi soffre, a chi è solo. Enrico ha la forza e l'esperienza vissuta necessaria per fronteggiare il rischio di una unanimità di facciata. Ma occorre mettere nel partito giovani ed energie nuove. Mi auguro che si ricongiungano tutti quelli che sono stati nel Pd". E Renzi? "Ci si può ricongiungere non solo nello stesso partito, lo si può fare anche in un'alleanza, purché sia chiaro l'indirizzo politico e ci sia sincera solidarietà. A sinistra bisogna prima o poi abituarsi a convivere - conclude - non è possibile che l'unica forma del dibattito sia l'unanimismo oppure le scissioni. Una grande sinistra sa stare al governo e all'opposizione. Bisogna rimettere radici dove la sinistra di un riformismo radicale deve stare".
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