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Il Paese non può permettersi una crisi

Scritto da Romano Prodi.

Romano ProdiLa situazione "è grave, anche l'Italia ha bisogno di un vaccino. E l'Europa non starà a guardare". Lo dice in un'intervista a 'La Repubblica' l'ex premier Romano Prodi. Le attuali tensioni in Italia sul Mes gli sembrano "giochi politici e non li capisco. Il Mes per la sanità va preso, con o senza riforma". Fra i temi principali dell'intervista anche le voci di un rimpasto di governo. Prodi non vede "chiare proposte alternative". "Chi vuole il rimpasto? Qual è la linea? In realtà, dai partiti sento solo dei borbottii. Attenti però che i borbottii non diventino una voce forte e poi un urlo che può trasformarsi in agonia", avverte. Il Paese "non può permettersi una crisi di governo oggi - sottolinea - c'è Next Generation Ue, un progetto di enormi dimensioni e di drammatica urgenza". Una crisi politica in questo momento "non è immaginabile".
Noi, "così come aspettiamo il vaccino per dare speranza all'Italia ammalata, abbiamo bisogno di un vaccino anche per l'economia: un grande piano che dia all'Italia un traguardo per uscire dalla crisi". Per il Recovery Plan servono "pochi grandi progetti con un'unica strategia", per l'ambiente, la digitalizzazione, le infrastrutture e l'ammodernamento delle strutture produttive. Progetti "concreti, non capitoli di spesa". Prodi pensa "che la decisione finale per il Next Generation Ue debba essere in capo al premier affiancato dai ministri economici Gualtieri e Patuanelli, con Amendola a fare da tramite e collegamento con Bruxelles". Ci si dovrà servire anche "di un gruppo di persone di alta competenza che affianchi il lavoro del Cipe e delle diverse burocrazie, operando naturalmente in rapporto con le Regioni e i sindacati. Ma la decisione finale non può che essere al massimo livello politico". Per aiutare le persone in difficoltà "il governo ha speso in aiuti cifre senza precedenti, anche se la povertà è molto estesa e le risorse non bastano mai". La rabbia "si attenua solo se c'è una meta comune, una speranza di futuro, alimentata da progetti per la ripresa. E poi bisognerà rivedere i meccanismi di redistribuzione della ricchezza perché altrimenti le nostre democrazie non reggeranno".
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