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Milano è attenta ma la battaglia col virus durerà fino all'estate

Scritto da La Repubblica.

Giuseppe SalaArticolo di Repubblica.

La battaglia sarà ancora lunga. Una lotta che per Beppe Sala "complessivamente durerà un anno e mezzo" . Ed è lì, a quell'orizzonte appeso anche a una speranza - "la possibilità che i vaccini arrivino in modo consistente" - che il sindaco guarda: "È plausibile che questa pandemia termini all'inizio della prossima estate e serve una gestione intelligente". Una strategia che, magari, ci costringerà, come lui stesso ha detto ai colleghi delle altre città capoluogo durante l'ultimo incontro con Regione, a un inverno di stop and go, con chiusure e aperture dettate dall'emergenza. Probabilmente, ammette in streaming al Festival della creatività nella comunicazione, è anche quello che, "se si fosse capita la situazione" , si sarebbe dovuto dire all'inizio.
Non tanto quel "Milano non si ferma" dello slogan che rilanciò, ma un "ci fermeremo e poi ripartiremo" . Quella che vede oggi Sala, però, è una "Milano saggiamente attenta a rispettare le regole". I contagi, dice, "sono ancora elevati, ma l'Rt è in discesa. Qualche segnale si vede". E per il sindaco è "per effetto delle misure, ma anche per il comportamento dei milanesi".
Che la strada per sconfiggere la pandemia da Covid-19 sia ancora lunga e complessa, del resto, lo dimostrano anche gli ultimi dati scientifici: l'Istituto dei tumori ha pubblicato quattro giorni fa, su Tumori Journal, uno studio condotto insieme con l'università Statale di Milano e l'ateneo di Siena. Dalla ricerca emerge come la corsa del Sars-Cov-2 in Lombardia (e in Italia) sia iniziata ben prima di quel 20 febbraio 2020 in cui a Codogno fu effettuata la diagnosi del paziente 1. Nello studio, i cui primi firmatari sono il direttore scientifico dell'Istituto Giovanni Apolone e il professore dell'università di Siena Emanuele Montomoli, viene accertata la circolazione del virus in Italia, e in particolare in Lombardia, già tra settembre e ottobre del 2019. Ancor prima dell'inizio dell'emergenza in Cina. "La letteratura scientifica - sottolinea Apolone - ha già riportato alcuni casi a dicembre 2019. Con questo studio, però, siamo riusciti a identificare la presenza, nel sangue di alcuni soggetti, degli anticorpi al Sars-Cov-2 alcuni mesi prima. Questo riscrive la storia della pandemia in Italia".
La ricerca di via Venezian verte sull'analisi dei campioni di sangue di 959 pazienti, tutti asintomatici, raccolti tra settembre 2019 e marzo 2020: si tratta di pazienti provenienti da tutta Italia e partecipanti a un programma di screening sul tumore al polmone, che prevedeva una tac e un prelievo di sangue. Da aprile 2020 gli autori dello studio hanno rianalizzato i campioni, per cercare la presenza degli anticorpi al Covid-19: li hanno trovati in 111 casi (di cui 59 residenti in Lombardia, 30 in provincia di Milano). Sei sono stati sottoposti a un test per verificare che gli anticorpi fossero davvero in grado di neutralizzare il Sars-Cov-2: a conferma avvenuta, si è verificato a quando risalissero i campioni. Quattro dei sei risalivano al periodo tra il 7 e il 21 ottobre 2019: "Ma per sviluppare questi anticorpi sono necessari diversi giorni - spiega Apolone - la loro presenza lascia quindi presupporre che l'incontro con il virus sia avvenuto nelle settimane precedenti". Ovvero, a settembre 2019. La scoperta getta una nuova luce sull'andamento della pandemia, soprattutto in Lombardia.

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