Dialogo franco con gli Usa per affrontare la crisi

Riguardo alle missioni di pace dei nostri militari in Medio Oriente, la Vice Ministra ha spiegato che esse "vanno assolutamente conservate, seppure dobbiamo guardare con attenzione a quanto avverrà nelle prossime ore, a partire dalle conseguenze del voto del parlamento iracheno che è però avvenuto in un clima particolarmente condizionato dall'uccisione di Suleimani. C'è stata una telefonata tra il premier Conte e il presidente iracheno Salih che è curdo, nel corso della quale è stata espressa la volontà di continuare ad avere il sostegno italiano. I nostri militari sono appunto dislocati principalmente nel Kurdistan, altri sono a Bagdad. Occorre poi tenere d'occhio la situazione in Libano dove in la nostra consistente presenza è stata in questi anni la garanzia per evitare uno scontro diretto tra Hezbollah e Israele. + dunque interesse del governo israeliano - ha concluso Sereni - che non ci siano particolari tensioni e conflitti lungo la linea blu".
Per seguire l'attività di Marina Sereni: sito web