Sarei favorevole a un governo che duri almeno tre anni
"Credo che ci siano serie possibilità che si vada a votare, non è facile trovare un accordo e non sono così sicuro che si vada a un nuovo governo, lo auspicherei anche, sarei favorevole a un governo che duri almeno tre anni, sono fra quelli che in tempi non sospetti avevano detto che con i 5 Stelle bisogna anche parlare": dal meeting di Rimini - dove è ospite per la prima volta - il sindaco di Milano Beppe Sala commenta la crisi di governo in corso, e la possibilità di costruire un accordo tra Pd e Movimento 5 Stelle per formare un nuovo governo.
E a chi gli chiede se guiderà una lista di centro sinistra, risponde con un sorriso: "Io candidato premier del futuro? Se c'è una cosa che funziona in Italia è Milano, città che oggi ha bisogno ancora di me. Io oltre tutto sono felice di esserlo e certamente non vorrei cambiare. Però non mi tiro indietro come dispensatore di contributi, idee e stimoli, Ho ancora davanti 20 mesi alla fine del mandato da sindaco. Poi si vedrà".
E a chi gli chiede se guiderà una lista di centro sinistra, risponde con un sorriso: "Io candidato premier del futuro? Se c'è una cosa che funziona in Italia è Milano, città che oggi ha bisogno ancora di me. Io oltre tutto sono felice di esserlo e certamente non vorrei cambiare. Però non mi tiro indietro come dispensatore di contributi, idee e stimoli, Ho ancora davanti 20 mesi alla fine del mandato da sindaco. Poi si vedrà".
Una visione poco possibilista, quella del sindaco Sala: "Le cose da fare ci sono, ma sono complesse e richiedono tempo: serve un governo che veramente duri. Pensate al tema fiscale: o crediamo alla Flat tax al 15 per cento, oppure pensiamo a una seria riforma fiscale che richiede un sacco di tempo, perché oggi il 75 per cento delle tasse viene pagato dalla classe media e c'è molta evasione". E sui nomi che circolano come possibile presidente del Consiglio aggiunge: "Se fosse per una questione di nomi saremmo proprio un povero Paese, e un po' lo siamo". E ancora: "Se deve essere un governo che dura, il mio auspicio è che si faccia un governo e che non si vada a votare. Ma non può essere basato su un contratto che si mette giù in pochi giorni. E poi è necessario che si passi dalle parole ai fatti, ai contenuti veri. Per esempio, per quanto riguarda la questione ambientale".
Sala - a margine del dibattito con l'archistar e presidente della Triennale Stefano Boeri e il sindaco di Tirana Erion Veliaj 'La città di oggi, la città di domani' - " parla anche dell'autonomia, uno dei temi per i quali i governatori leghisti hanno spinto Matteo Salvini a innescare la crisi balneare. "Questo Paese non può continuare a pensare in futuro di avere 8mila Comuni, 88 provincie, 20 regioni e 14 città metropolitane - dice Sala - Altrimenti, si va a schiantare. Ma tema dell'autonomia è una scorciatoia, che non risolve la questione. La gente al Nord chiede autonomia, ma bisogna fare le cose seriamente. Non bisogna sfuggire ai temi complessi, ma oggi sono perplesso che si possa venire fuori dalla crisi facilmente".
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