Opere bloccate da M5S e Lega, non dal Codice degli Appalti
“Le opere sono state bloccate dalla Lega e dal M5s con il contratto di governo, con le finte analisi costi benefici, con la mancanza di decisioni. Sono sospese 49 opere tra cui la Tav. Nel primo trimestre del 2019, con il Codice degli Appalti vigente, si era invece registrato un aumento del 20 per cento dei cantieri avviati. Questo decreto non serviva per accelerare le opere, non sbloccherà i cantieri, produrrà solo illegalità, meno sicurezza e garanzie per i lavoratori, più incertezze per le imprese e ritardi per gli ulteriori tempi di attuazione. Se ne assumono la responsabilità, in solido, Di Maio e Salvini. Noi votiamo no”. Lo ha detto in aula il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori del Pd e capogruppo nella commissione Antimafia, annunciando il voto negativo del senatori dem sul decreto sblocca cantieri.
“E’ pericoloso – ha proseguito Mirabelli – il combinato disposto della riduzione del ruolo dell’Anac, del massimo ribasso, dell’aumento dei subappalti, dell’allentamento delle regole e dei controlli, dell’inserimento nelle gare dei soldi per la sicurezza sul lavoro, della possibilità di nominare commissari straordinari che possono agire in deroga, della moltiplicazione delle centrali appaltanti. Si premia chi spende meno, anche per le retribuzioni e la sicurezza sul lavoro. L’equazione criminogena contenuta in questo decreto è: se si vogliono fare le opere bisogna diminuire le regole. Non è così. Questo decreto è un pericoloso manifesto ideologico che purtroppo farà male all’Italia”.
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