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Le società sportive pagheranno per la sicurezza stadi

Scritto da Emanuele Fiano.

Emanuele FianoE' stato approvato in commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati il decreto del governo che obbliga le società sportive a contribuire alle spese per le ore di lavoro straordinario degli agenti di polizia per la sicurezza negli stadi.
Videointervista ad Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza della segreteria nazionale Pd e capogruppo in commissione Affari costituzionali a Montecitorio» 

Anche le società sportive contribuiranno alle spese per la sicurezza negli stadi: lo stabilisce il nostro emendamento, approvato alla unanimità in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, al decreto del governo. E` un risultato di grande importanza, un cambio di rotta nella partita più difficile, quella dell`ordine pubblico durante gli incontri di calcio. Naturalmente il contributo sussidiario delle società è destinato a coprire sole le spese per le ore di lavoro straordinario degli agenti ed è stabilito nella misura variabile tra l`1 e il 3% degli incassi. Siamo soddisfatti di questo risultato e, più in generale, del contenuto complessivo del decreto del governo che struttura nuovi strumenti operativi e di legge per garantire una maggiore sicurezza negli stadi e prevenire nuovi episodi di violenza.

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Il Partito che ci vuole

Scritto da Lorenzo Gaiani.

Lorenzo GaianiNarra Piero Fassino nel suo libro autobiografico uscito ormai una decina d’anni fa che nel giugno 1975 i comunisti torinesi organizzarono una grande festa in piazza per celebrare la grande avanzata elettorale che consegnava alle sinistre e al PCI in particolare il governo della città della Mole e di fatto di quasi tutte le grandi città. Mentre la folla festeggiava e acclamava il vecchio leone Giancarlo Pajetta ed il Sindaco in pectore Diego Novelli, solo il giovane sindacalista Fausto Bertinotti sembrava preoccupato e continuava a ripetere fra sé: “E’ un bel problema!”. Fassino, che gli era accanto, gli disse “Forse i problemi li avremo da domani, ma ora dobbiamo far festa”. Bertinotti ribatté: “No, il problema è ora, perché abbiamo preso un consenso più largo del corpo sociale che dobbiamo rappresentare, e questo non va bene”.
Naturalmente questo aneddoto dice molto – anzi, pressoché tutto- di Bertinotti e del suo modo peculiare di concepire la politica che tanti danni ha provocato alla sinistra e all’Italia: il problema è che anche adesso, e non solo fra coloro che ancora si dicono comunisti ma persino nel PD, vi sono persone che ragionano in questo modo.

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Il Parlamento ha perso la sua centralità

Scritto da Piero Fassino.

Piero FassinoIntervista a Piero Fassino di Aldo Cazzullo - Corriere della Sera.
Piero Fassino, lei da segretario portò i Ds a sciogliersi nel Pd. Ora il partito è diviso, alla vigilia di una resa dei conti, forse di una scissione. Lei che ne pensa?
«Che dobbiamo ripensare le forme della democrazia politica. Noi siamo cresciuti in una Repubblica parlamentare, con un governo subordinato al Parlamento, e i partiti a organizzare la rappresentanza. Tutto questo si sta consumando rapidamente. Oggi partiti, sindacati, associazioni di categoria sono tutti in crisi. Lo dico con dolore: ma se il Parlamento restasse chiuso sei mesi, potrebbe perfino capitare che nessuno se ne accorga».
Il timore è che resti soltanto il partito del leader, anzi del capo.
«È un timore che non si supera rifugiandosi nella nostalgia di quel che c`era prima. Di nostalgia non si vive, si muore».
Quindi avete sbagliato tutto?

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Il nostro impegno nelle missioni internazionali

Scritto da Ezio Casati.

Ezio Casati Recentemente, alla Camera, è stato approvato il decreto che proroga gli impegni italiani all'estero fino al dicembre 2014. Missioni internazionali alle quali l'Italia partecipa con personale delle Forze Armate e missioni umanitarie di cooperazione allo sviluppo. Gli impegni assunti in precedenza vengono confermati con alcune importanti novità.
Prima fra tutte la riduzione complessiva degli uomini impegnati nel mondo. Causa il graduale dispiegamento di forze in Afghanistan si passerà da 4.725 unità a 4.178. Mi preme poi sottolineare l'impegno assunto nella missione UE in Repubblica Centrafricana (Eufor RCA2). Una situazione grave della quale i media parlano pochissimo: dal 2013 una guerra civile dilania il paese con migliaia di vittime e un milione di rifugiati.
Fra gli impegni umanitari trovo doveroso e giusto la partecipazione agli interventi in favore delle popolazioni africane colpite dal virus Ebola.

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Riflessioni su sequestro e confisca dei beni alla criminalità organizzata

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervento di Franco Mirabelli alla Festa PD di Erice (Trapani).


Sul tema dei beni confiscati alle mafie, è utile ricostruire un po’ la discussione che abbiamo fatto in questi mesi in Commissione Antimafia.
La necessità della riforma, dopo un primo periodo di prova, della legge sulla confisca dei beni e, soprattutto, la riforma dell’Agenzia che li deve gestire si è posta perché, in questi anni, il tutto ha dimostrato di non funzionare come dovrebbe. Queste questioni sono state prima oggetto delle due Commissioni messe in campo dal Governo Letta e successivamente sono state poi materie del lavoro della Commissione Antimafia, la quale ha prodotto una proposta, che è contenuta in un Ordine del Giorno che è già stato votato in entrambi i rami del Parlamento e con cui si cerca di intervenire proprio sui temi su cui la legge sui beni confiscati ha dimostrato di non funzionare come dovrebbe.

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