Perché l'onestà in politica conviene

Gli scandali che si sono verificati in questi giorni mi inducono a fare qualche considerazione sul rapporto che lega politica e onestà.
L'intento di questo scritto non è quello di promuovere la legalità con un discorso apologetico e scontato, bensì quello di far capire come il politico onesto, (ma il discorso si potrebbe allargare a tutte le categorie), ha molte più possibilità di mantenere saldo il proprio potere di quello che pratica l'illegalità.
Per dimostrare questo assunto, ho l'intenzione di citare un saggio di Hannah Arendt intitolato "Sulla violenza", nel quale la filosofa descrive il rapporto fra potere e violenza.
70 anni delle ACLI

Se la nascita ufficiale delle Acli porta la data del 1944 , a pochi giorni dalla liberazione della città e all'indomani della firma del Patto di Roma che aveva sancito la costituzione della Cgil unitaria, le basi risalgono addirittura al secolo precedente, precisamente al quarto Congresso cattolico italiano del 1877 in cui si affermava: “bisogna risolutamente far cristiano l’argomento del lavoro”.
Appello di Mattarella e buone pratiche di Expo contro lo spreco alimentare
“Lo spreco di cibo è un insulto alla società”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella visitando Expo nella Giornata mondiale per l’Ambiente, il 5 giugno. Difficile negarlo di fronte al paradosso di una persona al mondo su nove cronicamente sottoalimentata e uno spreco pari a 1,6 bilioni di tonnellate, per un valore di 936 bilioni di dollari (dati Fao). In sintesi, il 30% del cibo finisce in pattumiera. Eppure, secondo Mattarella, dall’Esposizione di Milano stanno arrivando idee e buone pratiche nella giusta direzione: “La cultura dello scarto e del consumo illimitato – ha detto – non si concilia più con il futuro possibile, né con lo sviluppo economico. È questa la novità del nostro tempo. Uscire dalla crisi vuol dire saper innovare e cambiare rotta”.
Non assecondare scelte contro l’umanità

Certe affermazioni scriteriate di persone che occupano posti istituzionali, senza aver acquisito il senso di appartenere allo Stato italiano nell’era della globalizzazione e dei mutamenti epocali, stridono con un moderno concetto di civiltà umana; meno ancora se questa fonda le sue radici nella storia del cristianesimo.
Sicuramente tutto il fenomeno migratorio che abbiamo registrato nel decennio scorso, e che ha portato in Italia per necessità di lavoro alcuni milioni di persone, non è stato gestito con lungimiranza e senso di responsabilità per favorire la dovuta integrazione nel contesto sociale italiano.
Sulle dichiarazioni di Maroni

"Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza. Nei prossimi giorni voglio incontrare Toti e Zaia per fare fronte comune e assumere iniziative comuni, come diffidare i prefetti e dire ai sindaci delle nostre regioni che se accolgono in clandestini e violano le norme non avranno più i contributi regionali".