Le proposte Pd per la Giustizia
Intervento di Franco Mirabelli al webinar del PD con il Segretario Letta e i referenti in materia di Giustizia (video).
Mi pare molto importante la scelta di dare questo rilievo all’impegno e alle proposte del PD sulla Giustizia.
Le ragioni le ha esplicitate bene il Segretario Letta, credo che questo sia il momento del fare. Siamo di fronte ad una necessità e adesso sulla Giustizia bisogna fare concretamente le riforme e chiudere una fase troppo lunga in cui la Giustizia è stata usata come campo del conflitto politico, anziché come campo su cui intervenire per facilitare la vita dei cittadini e costruire un Paese più giusto.
Mi pare molto importante la scelta di dare questo rilievo all’impegno e alle proposte del PD sulla Giustizia.
Le ragioni le ha esplicitate bene il Segretario Letta, credo che questo sia il momento del fare. Siamo di fronte ad una necessità e adesso sulla Giustizia bisogna fare concretamente le riforme e chiudere una fase troppo lunga in cui la Giustizia è stata usata come campo del conflitto politico, anziché come campo su cui intervenire per facilitare la vita dei cittadini e costruire un Paese più giusto.
Il Recovery della Città metropolitana c’è e vale 4,5 miliardi
Articolo pubblicato da Il Foglio.
Un’occasione per rilanciare un territorio che, seppure ricco, ha sofferto non poco la pandemia e un’opportunità per un ente in continua crisi d’identità come la Città metropolitana di ritrovare un ruolo. Il Recovery fund può essere la leva giusta per rimettere le ali ad un’area composta da 133 comuni, circa 3.250.000 abitanti, che produce più del 10 per cento del pil nazionale: praticamente il motore del paese anche se ora gira un po' a vuoto. Lo scorso settembre via Vivaio ha inviato al governo un piano che comprende 134 progetti da realizzare con 4,5 miliardi di fondi europei: è stato il risultato di un confronto con enti locali e soggetti privati da cui sono scaturite le priorità.
Un’occasione per rilanciare un territorio che, seppure ricco, ha sofferto non poco la pandemia e un’opportunità per un ente in continua crisi d’identità come la Città metropolitana di ritrovare un ruolo. Il Recovery fund può essere la leva giusta per rimettere le ali ad un’area composta da 133 comuni, circa 3.250.000 abitanti, che produce più del 10 per cento del pil nazionale: praticamente il motore del paese anche se ora gira un po' a vuoto. Lo scorso settembre via Vivaio ha inviato al governo un piano che comprende 134 progetti da realizzare con 4,5 miliardi di fondi europei: è stato il risultato di un confronto con enti locali e soggetti privati da cui sono scaturite le priorità.
Le previsioni economiche dimostrano la validità del Recovery Plan
"Le incoraggianti previsioni economiche della Commissione europea per l'Italia, che rivedono al rialzo l'aumento del Pil a 4,2% quest'anno e 4,4% l'anno prossimo, dimostrano la validità del Recovery Fund e dell'intero progetto di rilancio del Next Generation Eu. Se l'Italia cresce più della Germania significa che la scommessa politica degli investimenti e del debito comune ha delle buone possibilità di riuscita e questa è un'ottima notizia per tutti i cittadini europei, non solo per l'Italia, perché l'economia italiana ha una grande peso nell'eurozona e nel mercato unico".
Così Patrizia Toia, eurodeputata Pd e vicepresidente della commissione Industria, Ricerca ed Energia.
Così Patrizia Toia, eurodeputata Pd e vicepresidente della commissione Industria, Ricerca ed Energia.
Le nuove sfide geopolitiche della transizione verde e dei cambiamenti climatici
Articolo di Frans Timmermans e Josep Borrell pubblicato da Il Sole 24 Ore.
Oggi la Ue è all’avanguardia per le politiche in materia di clima. Di recente legislatori e governi si sono accordati su una normativa europea, così da dare una forma legislativa al nostro obiettivo di neutralità climatica. Grazie alla strategia di crescita incarnata dal Green Deal e all’obiettivo di riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030, la Ue è sulla buona strada per conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Ma l’Europa non è sola. In tutto il mondo, man mano che i Paesi rafforzano i propri impegni in materia di decarbonizzazione, si sta formando una massa critica.
Oggi la Ue è all’avanguardia per le politiche in materia di clima. Di recente legislatori e governi si sono accordati su una normativa europea, così da dare una forma legislativa al nostro obiettivo di neutralità climatica. Grazie alla strategia di crescita incarnata dal Green Deal e all’obiettivo di riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030, la Ue è sulla buona strada per conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Ma l’Europa non è sola. In tutto il mondo, man mano che i Paesi rafforzano i propri impegni in materia di decarbonizzazione, si sta formando una massa critica.