Il popolo ha parlato e va sempre rispettato
Articolo di Alessandro Del Corno.
In una tornata che ha raggiunto il record di astensionismo nella storia repubblicana, ma del resto con una politica distante dai problemi della gente e con una legge elettorale che priva financo l’elettore di scegliere il proprio parlamentare, cosa ci può aspettare, si registra la vittoria schiacciante della Destra con l’exploit della Meloni, con una sconfitta storica del “Centrosinistra”, con una parziale rimonta dei 5 Stelle e con un risultato lusinghiero, ma nulla di più, del cosiddetto Terzo Polo.
La vittoria della destra impressiona in termini sia numerici che di conseguimento dei seggi, garantendole le condizioni per poter dar vita ad un governo ben coperto in Parlamento.
Certo nella vittoria della destra, “ brilla” il notevole ridimensionamento della Lega.
Per quanto concerne invece il Pd, la pesante e drammatica sconfitta di ieri è ampliata da errori di strategia elettorale in termini di alleanze, ma sarebbe miope sul piano politico, darne solo tale lettura.
Anche se scommetto che non pochi all’interno del Pd, saranno tentati di andare in modo “rassicurante” in tale direzione. Rassicurante per loro!
La sconfitta viene da lontano, da molto lontano e non è riconducibile solo al leader, ma alla forma partito nella sua sfera identitaria, culturale, politica, progettuale ed organizzativa, sempre disattesa negli anni per costruire un Partito in sintonia con il Paese, sia sul piano della sua vera modernizzazione, sia sulla rappresentanza dei ceti medi-popolari e produttivi.
Ma sono cose che scrivo da anni, nella solitudine quasi totale.
In una tornata che ha raggiunto il record di astensionismo nella storia repubblicana, ma del resto con una politica distante dai problemi della gente e con una legge elettorale che priva financo l’elettore di scegliere il proprio parlamentare, cosa ci può aspettare, si registra la vittoria schiacciante della Destra con l’exploit della Meloni, con una sconfitta storica del “Centrosinistra”, con una parziale rimonta dei 5 Stelle e con un risultato lusinghiero, ma nulla di più, del cosiddetto Terzo Polo.
La vittoria della destra impressiona in termini sia numerici che di conseguimento dei seggi, garantendole le condizioni per poter dar vita ad un governo ben coperto in Parlamento.
Certo nella vittoria della destra, “ brilla” il notevole ridimensionamento della Lega.
Per quanto concerne invece il Pd, la pesante e drammatica sconfitta di ieri è ampliata da errori di strategia elettorale in termini di alleanze, ma sarebbe miope sul piano politico, darne solo tale lettura.
Anche se scommetto che non pochi all’interno del Pd, saranno tentati di andare in modo “rassicurante” in tale direzione. Rassicurante per loro!
La sconfitta viene da lontano, da molto lontano e non è riconducibile solo al leader, ma alla forma partito nella sua sfera identitaria, culturale, politica, progettuale ed organizzativa, sempre disattesa negli anni per costruire un Partito in sintonia con il Paese, sia sul piano della sua vera modernizzazione, sia sulla rappresentanza dei ceti medi-popolari e produttivi.
Ma sono cose che scrivo da anni, nella solitudine quasi totale.