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Solo lamentarsi non è costruttivo

Scritto da Francesco Lena.

Francesco LenaSolo lamentarsi, su tutto e con tutti, non è per niente costruttivo. Negli ultimi tempi si è molto diffusa la moda, l’abitudine, la sottocultura di lamentarsi, sia nei cittadini giovani che meno giovani. A mio avviso, queste energie andrebbero utilizzate meglio, anche perché lamentarsi e non fare niente è la strada più facile, ma non produce niente di buono, sia per sé che per gli altri. Mentre sarebbe utile utilizzare queste energie per costruire programmi, progetti e prendere consapevolezza che è meglio indirizzarle per una spinta al cambiamento, per costruire una società equa, più giusta per tutti i cittadini.
Secondo me però bisognerebbe partire dal principio che nessuna generazione è superiore all’altra, perciò ci vorrebbe la collaborazione di tutti i cittadini  - giovani, meno giovani e anziani - per tirar fuori più idee possibili e le migliori che ognuno ha per adoperarle positivamente per il bene di tutti i cittadini. Bisognerebbe anche cogliere tutte le opportunità di partecipazione che si presentano, in tutti i campi: politico, economico, cuturale, ambientale. Poi andrebbe fatto uno sforzo di volontà per fare tutto il possibile per superare la sottocultura depressiva, noiosa e sterile del solo lamentarsi: la critica quando va fatta dovrebbe essere possibilmente intelligente, costruttiva, propositiva e rispettosa dell’altro. Ci sarebbe un grande bisogno di costruire relazioni tra cittadini, che siano sane, oneste, sincere, trasparenti e improntate al benessere delle persone. Tutti dovrebbero prendersi carico dei piccoli e grandi problemi della gente, della società; partecipare con responsabilità attivamente e concretamente, nelle associazioni di volontariato, nelle organizzazioni sindacali, nei partiti, nella scuola, negli oratori parrocchiali, nelle istituzioni a cominciare dal proprio Comune, con idee, proposte, progetti, che poi naturalmente devono essere confrontati con quelle degli altri partecipanti, per arrivare a una condivisione delle decisioni, da prendere, per il bene individuale, ma soprattutto per il bene comune. Rivolgo gentilmente un invito ai cittadini a scrollarsi di dosso il lamentarsi, che non produce niente di utile e di costruttivo ma solo cose negative, porta all’individualismo, all’indifferenza, al pessimismo, toglie pure la fiducia, la speranza di un futuro più bello, di giustizia sociale e di pace. Non siate spettatori nella vita ma protagonisti, attivi, propositivi e positivi che sarà sicuramente bello e darà anche tante soddisfazioni. Poi bisogna ricordare che la ricchezza di una democrazia è partecipazione, impegno costante, assumersi le responsabilità, prendersi cura delle cose, dei piccoli e grandi problemi, dei bisogni di tutti i cittadini del mondo. Ad essere attivi, positivi, si è anche più liberi. Allora con grande coraggio tutti insieme cerchiamo di essere protagonisti nella collaborazione intergenerazionale, dare il nostro contributo per costruire un mondo migliore, più giusto, in cui poter vivere positivamente ed essere tutti più felici.
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