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Un tetto al prezzo del gas solo se i Paesi UE lo vorranno

Scritto da Patrizia Toia.

Articolo di Patrizia Toia.

Sulle misure per abbassare i prezzi dell’energia bisogna essere seri e dire solo ciò che si sa per certo. Se si parla di tetto al prezzo del gas (price cap) si intende questo: che i compratori europei di gas russo non potranno pagare più del tetto che verrà stabilito come massimo.
Sento invece madornali sciocchezze, come quelle dette ieri da un noto direttore di un giornale economico italiano che per difendere la tiepidezza di alcuni politici di destra sulla proposta del tetto ha sostenuto in TV che il tetto vuol dire che la differenza tra il prezzo stabilito ad Amsterdam al TFF e il tetto massimo deciso politicamente sarebbe a carico dell’Europa o degli stati membri.
Sigh! Niente di tutto questo, la proposta di Draghi sui cui siamo al lavoro a Bruxelles e che speriamo i Ministri dell’energia, che si riuniranno tra pochi giorni, approvino vuole abbassare drasticamente i prezzi riducendo le entrate della Russia e calmierando il prezzo del gas sui mercati a vantaggio di imprese e famiglie.
Sul tavolo dei Ministri oltre a questa ci sono tante altre proposte, come un intervento di modifica delle regole della piattaforma di Amsterdam per limitare la manipolazione di mercato che lì avviene come sostengo da tempo, oppure interventi di revisione del mercato elettrico sganciando i prezzi del gas dall’elettricità.
Tanta carne al fuoco: speriamo che ne esca una buona soluzione, ma questo ancora una volta dipende dalla compattezza e dalla volontà degli Stati. Non esiste un’Europa astratta e svincolata dai paesi, ma al contrario è la somma delle volontà dei paesi che ne fanno parte. Se dall’incontro tanto atteso non verrà approvato ciò che speriamo, nessuno potrà accusare genericamente l’Europa ma si dovranno individuare nomi e cognomi dei leader dei paesi che avranno ostacolato tale percorso.

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