“No More War”, la mostra di Emergency a Milano sull'Afghanistan
Articolo della Stampa.
Era il 15 agosto dell'anno scorso quando i Talebani presero Kabul. È stato il simbolo del ritorno dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan nonostante i 20 anni di intervento occidentale: l'offensiva talebana era cominciata a maggio 2021, dopo la rapida caduta di altre capitali provinciali del Paese durante il ritiro delle forze Nato.
Per ricordare quanto accaduto, e soprattutto per raccontare l'impatto di due decenni di conflitto in Afghanistan, Emergency ha organizzato a Milano, dal 12 al 26 agosto, una mostra all'aperto in via Dante intitolata «No More War». Un'esposizione che racconta le conseguenze di questa guerra tramite gli scatti di Giles Duley ed Emma Francis: storie che vedono al centro gli afgani, vittime innocenti di un conflitto che non ha lasciato scampo.
Il fotografo inglese Duley racconta da sempre l'impatto delle guerre a lungo termine sulla popolazione civile. Dall'Iraq al Sudan passando per la Repubblica Democratica del Congo, l'Angola e il Libano, ma anche l'Ucraina. In questo suo sforzo per testimoniare le atrocità dei conflitti armati ha pagato lui stesso un prezzo alto: nel 2011 mentre lavorava in Afghanistan, Duley è rimasto gravemente ferito da un ordigno esplosivo e ha dovuto subire una tripla amputazione.
Questo però non l'ha fermato: «Una fredda mattina del febbraio 2011, mentre mi trovavo nella provincia di Kandahar, tutto cambiò - spiega Duley - mentre accompagnavo un’unità di pattuglia territoriale dell’Aeronautica statunitense, misi il piede su uno IED, un ordigno esplosivo improvvisato. Le mie ferite erano così gravi che alla mia famiglia fu detto di salutarmi per l’ultima volta. Quel giorno ho perso tanto, ma quell’esperienza mi ha anche permesso di avere una conoscenza dei feriti di guerra che pochi narratori possiedono. Ero letteralmente nei panni di coloro che volevo raccontare. Dal momento in cui ho ripreso conoscenza nel reparto di terapia intensiva del Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, nell’aprile 2011, avevo un unico pensiero: volevo tornare in Afghanistan per fotografare i feriti civili come me».
Duley e Francis hanno visitato l’Afghanistan un’ultima volta nel luglio 2021 e, in particolare, hanno trascorso parte del loro tempo nel Paese al Centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul. Nei primi dieci mesi del 2021, gli ospedali di Emergency nel Paese avevano ricoverato 4.737 pazienti vittime di guerra. Si tratta di un aumento del 125 per cento rispetto al 2011, quando la guerra era già in corso da 10 anni.
Era il 15 agosto dell'anno scorso quando i Talebani presero Kabul. È stato il simbolo del ritorno dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan nonostante i 20 anni di intervento occidentale: l'offensiva talebana era cominciata a maggio 2021, dopo la rapida caduta di altre capitali provinciali del Paese durante il ritiro delle forze Nato.
Per ricordare quanto accaduto, e soprattutto per raccontare l'impatto di due decenni di conflitto in Afghanistan, Emergency ha organizzato a Milano, dal 12 al 26 agosto, una mostra all'aperto in via Dante intitolata «No More War». Un'esposizione che racconta le conseguenze di questa guerra tramite gli scatti di Giles Duley ed Emma Francis: storie che vedono al centro gli afgani, vittime innocenti di un conflitto che non ha lasciato scampo.
Il fotografo inglese Duley racconta da sempre l'impatto delle guerre a lungo termine sulla popolazione civile. Dall'Iraq al Sudan passando per la Repubblica Democratica del Congo, l'Angola e il Libano, ma anche l'Ucraina. In questo suo sforzo per testimoniare le atrocità dei conflitti armati ha pagato lui stesso un prezzo alto: nel 2011 mentre lavorava in Afghanistan, Duley è rimasto gravemente ferito da un ordigno esplosivo e ha dovuto subire una tripla amputazione.
Questo però non l'ha fermato: «Una fredda mattina del febbraio 2011, mentre mi trovavo nella provincia di Kandahar, tutto cambiò - spiega Duley - mentre accompagnavo un’unità di pattuglia territoriale dell’Aeronautica statunitense, misi il piede su uno IED, un ordigno esplosivo improvvisato. Le mie ferite erano così gravi che alla mia famiglia fu detto di salutarmi per l’ultima volta. Quel giorno ho perso tanto, ma quell’esperienza mi ha anche permesso di avere una conoscenza dei feriti di guerra che pochi narratori possiedono. Ero letteralmente nei panni di coloro che volevo raccontare. Dal momento in cui ho ripreso conoscenza nel reparto di terapia intensiva del Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, nell’aprile 2011, avevo un unico pensiero: volevo tornare in Afghanistan per fotografare i feriti civili come me».
Duley e Francis hanno visitato l’Afghanistan un’ultima volta nel luglio 2021 e, in particolare, hanno trascorso parte del loro tempo nel Paese al Centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul. Nei primi dieci mesi del 2021, gli ospedali di Emergency nel Paese avevano ricoverato 4.737 pazienti vittime di guerra. Si tratta di un aumento del 125 per cento rispetto al 2011, quando la guerra era già in corso da 10 anni.