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I più giovani cercano nei musei un'esperienza immersiva

Scritto da Dario Franceschini.

Dario Franceschini, ministro della Cultura, parla in un'intervista al Corriere della Sera, del suo libro in uscita: 'Con la cultura non si mangia?' Perché usare proprio un'espressione così famosa, smentita più volte dall'ex ministro Giulio Tremonti? "Quella frase, pronunciata o meno che sia stata, è diventata il simbolo di una lunga stagione di tagli alla cultura: in troppi pensavano non fosse una risorsa. Quando andai la prima volta a giurare al Quirinale come ministro dissi invece che mi avevano affidato il dicastero economico più importante. Chi viveva nella cultura lo sapeva, ma occorreva convincere i decisori politici", spiega Franceschini.
Ci è riuscito? "I governi e le stagioni politiche cambiano. Ma sarà impossibile tornare indietro. Dal 2013 il sostegno economico al settore è continuamente cresciuto. E la pandemia, con la chiusura di cinema, musei, teatri, sale da musica, ha mostrato quanto la cultura sia insieme un valore economico e di coesione sociale", sottolinea. In merito agli Uffizi, il museo più visitato nel 2021. "Dovremo arrenderci all'idea che una influencer come Chiara Ferragni possa cambiare le classifiche dei musei italiani? Ora a Firenze le Gallerie degli Uffizi includono Palazzo Pitti, Boboli, il Corridoio Vasariano. Poi una influencer come Chiara Ferragni va ringraziata per il messaggio che ha mandato. L'innovazione conta su molti veicoli della comunicazione - spiega Franceschini -. E spiega come il pubblico dei più giovani cerchi nei musei un'esperienza immersiva: luoghi accoglienti, tecnologie, spazi per leggere, per mangiare, laboratori per bambini. Così è nei Paesi più avanzati e così sta diventando in Italia". Invece sul dato emerso a Roma sui visitatori del Colosseo il ministro replica: "C'è un incrocio di competenze non del Parco Archeologico: ordine pubblico, raccolta rifiuti. In più c'è il cantiere della Metropolitana. È ripartito il confronto con la nuova giunta capitolina di Roberto Gualtieri, c'è un tavolo presieduto ora da Walter Tocci. Il Colosseo non può più essere, anche se ora solo per metà, uno spartitraffico. Occorre pedonalizzare e riqualificare l'intera area, ripensarla nel contesto del grande Progetto Fori". Intervista del Corriere a Dario Franceschini»

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