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Questi giorni a Bruxelles

Scritto da Patrizia Toia.

Intervento di Patrizia Toia (video dell'intervento).

Scorrono velocemente questi giorni a Bruxelles in attesa della plenaria di Strasburgo programmata per settimana prossima.
Vorrei iniziare con il momento toccante e bellissimo che abbiamo vissuto durante la cerimonia di scopertura della fotografia di David Sassoli. Il suo volto sorridente illumina ora il corridoio che porta all’aula assieme a quello dei e delle Presidenti del Parlamento. Dimostrazione di una presenza e di un esempio che faranno da guida e ispirazione a tutti noi. Intenso e commovente il discorso di Alessandra Vittorini, moglie di David che illustrando il suo profilo umano e politico, ha raccontato dell’”avventura europea” che ha coinvolto tutta la famiglia. La sua eredità e il suo ricordo sono vivissimi nella stessa Bruxelles che ha conferito le chiavi della città, consegnandole alla moglie.
In settimana abbiamo ricevuto la visita molto gradita di Debora Serracchiani che ci ha raggiunti con un drappello di parlamentari nazionali tra cui anche la lombarda Marina Berlinghieri. Visita interessante che ha permesso di cogliere ancora una volta la strettissima interdipendenza tra la vita politica nazionale e quella europea, come proprio questi tempi difficili evidenziano.
Continuano i lavori nel “cantiere” dell’indipendenza energetica. Io in particolare sono stata designata nella squadra negoziale (il cosiddetto negotiating team) per trattare con urgenza la proposta legislativa della Commissione sui famosi stoccaggi, le riserve strategiche di gas necessarie ad affrontare il prossimo inverno e sugli acquisti comuni. Tra gli obiettivi del team c’è infatti anche il public procurement ovvero l’acquisto comune del gas da parte dell’Europa per tutti i paesi o per “quelli che ci stanno”.
Procedono verso la meta anche il lavoro della CoFoE, la conferenza sul futuro dell’Europa. Lavorando a fianco dei cittadini e delle cittadine europee designate abbiamo messo a punto alcune decisioni importanti su quella che sarà la prosecuzione di questa esperienza fondamentale dopo il 30 aprile. Come ha avuto modo di rimarcare anche Enrico Letta deve emergere una sorta di Convenzione che abbia il potere di affrontare i nodi delle riforme strutturali necessarie a fronteggiare le grandi sfide che incombono già oggi sull’Unione: dalla riforma del trattato, alla difesa comune, alla questione dell’unanimità da abolire. Senza dimenticare la politica industriale ed energetica. Questa è l’impegno che uscirà dalla conferenza per vedere finalmente concretizzarsi sotto i nostri occhi l’immagine di un’Europa sovrana, forte e autonoma.
Sempre a proposito di industria la Commissione ha approvato un pacchetto importante dedicato al riciclo e alla sostenibilità, con un occhio particolare al settore del tessile e dell’arredamento. Una sostenibilità che deriva dall’abbattimento dell’impiego di sostanze tossiche e inquinanti e dalla progettazione di materiali innovativi a maggiore grado di riciclabilità. È soprattutto il profilo di sostenibilità e di riciclabilità della cosiddetta fast fashion cioè la moda “usa e getta” che il pacchetto affronta. Ci auguriamo che dal settore provengano segnali positivi di accoglienza e di collaborazione, perché già tante ottime esperienze sono in atto.
Purtroppo, poi, abbiamo continuato a seguire la vicenda della guerra, brutale e violenta lanciata dalla Russia di Putin all’Ucraina. Un mix di risorse di sostegno economico all’Ucraina, da una parte, e di sanzioni economiche alla Russia, dall’altra, è stato già messo a punto. Il diritto all’autodifesa degli ucraini è stato riconosciuto e aiutato attraverso l’acquisto di armi, ma, sopra ogni cosa, la speranza più forte resta quella per un cessate il fuoco, preludio dello spegnimento del conflitto per via diplomatica, e per l’istituzione di corridoi umanitari efficaci. Qualcosa sembra timidamente muoversi, un lento avanzamento del processo negoziale sembra trapelare assieme ai primi barlumi di speranza. Nel frattempo non possiamo che fare tutto il possibile l’Ucraina e la sua gente. In questo “tutto” ovviamente c’è anche l’accoglienza dei profughi, tema su cui lo slancio e l’attenzione dell’Unione non può venire meno. A tale proposito è scattato il provvedimento della Protezione temporanea, una direttiva che dopo anni di stagnazione è stata finalmente sbloccata e che garantisce il diritto di soggiorno nei paesi dell’Unione.
Nel processo di accoglienza un’importanza particolare rivestono la accoglienza e l’inserimento di alcune fasce di popolazione e dei bambini in particolare. Proprio a tale proposito, una delegazione organizzata dall’Intergruppo del Parlamento Europeo sui Diritti dei Minori, si è recata la settimana scorsa in Polonia. L’obiettivo quello di fotografare una situazione che nonostante il grande sforzo collettivo, con le grandi realtà della cooperazione e del volontariato in prima linea, nasconde delle aree di rischio. Soprattutto per quanto riguarda lo sfruttamento delle donne nella prostituzione e la sottrazione dei bambini. Stiamo lavorando a stretto contatto con la Commissione perché vengano messi in campo tutti gli strumenti di monitoraggio e controllo più efficienti, perché sia l’accoglienza migliore a vincere e perché venga annientato sul nascere ogni tentativo di sfruttamento dei soggetti più vulnerabili. Su questo non ci stancheremo mai di lavorare, ancora e ancora.

Video dell’intervento»


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