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La guerra in Europa e la lotta alle mafie

Scritto da Franco Mirabelli.

Intervento di Franco Mirabelli a Radio Lombardia (video).

La guerra è orribile, per le bombe, per i morti, per il fatto che si stanno massacrando i bambini, perché la Russia vuole alimentare il terrore in Ucraina.
La guerra è orribile anche perché la propaganda, che non risparmia nessuno, porta con sé anche esagerazioni, errori.
Credo che non ci sia e non si possa fare nessun parallelismo tra l’Olocausto e le cose, pur gravissime e drammatiche, che stanno succedendo in Ucraina.
Penso che Zelensky abbia forzato la mano facendo quel parallelismo ma deve essere chiaro che una guerra come quella che sta succedendo in Ucraina è una vicenda che speravamo di aver cancellato dall’Europa da 80 anni, dal momento che non c’era più alcun conflitto.
Oggi ci troviamo con una guerra nel cuore dell’Europa. È una guerra spietata e anche con una forte dimensione ideologica perché è contro l’Occidente.
Credo che in questa guerra sia chiaro chi è l’aggressore e chi è l’aggredito.
La comunità internazionale deve aiutare in ogni modo il popolo ucraino, accogliendo i profughi e dando gli aiuti necessari alla resistenza.
Zelensky chiede una cosa che non può essere data, cioè l’ingresso dell’Unione Europea e della NATO nel conflitto armato.
Una scelta di questo tipo potrebbe avere conseguenze ancora più drammatiche.
Credo, inoltre, che allargare il conflitto non aiuterebbe neanche l’Ucraina.

Credo che nell’idea un po’ da anime belle ci sia il mettere tutto sullo stesso piano e il pensare che tra Zelensky e la Russia dovremmo essere neutrali; alcuni hanno detto che in Parlamento avremmo dovuto ascoltare anche Putin. In Parlamento, comunque, ascolteremo Zelensky e, in questa guerra, daremo solidarietà a chi è stato aggredito, a chi rappresenta un popolo che viene martoriato.
Ci sono milioni di persone che hanno abbandonato le loro case e le loro città. Più di 3 milioni di persone sono uscite dall’Ucraina. Città, come Mariupol, sono state rase al suolo, senza guardare in faccia a nessuno; sacrificando uomini, donne e bambini.
Di fronte a tutto questo, penso che non si possa stare a metà, fare sofismi o pensare di passare sopra ad una vicenda di questo genere.
C’è un aggressore che va condannato e che stiamo cercando di combattere anche con le sanzioni economiche e c’è un aggredito che dobbiamo aiutare e a cui dobbiamo far sentire la solidarietà di tutto l’Occidente.
Ciò che Putin non si aspettava era proprio questo: la grande unità dell’Unione Europea e della NATO in questa vicenda.
Putin non si aspettava una risposta così ferma da parte della comunità internazionale e credo che chi vuole distinguersi non faccia un buon servizio a ciò che dobbiamo fare.

La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia è importante.
A Milano in Piazza Prealpi, a Trezzano sul Naviglio al momento dedicato a Falcone e Borsellino, a Napoli alla manifestazione nazionale di Libera e in molti altri Comuni si sono ricordate le oltre mille vittime di mafia, citandole una per una.
Oggi, però, oltre alla memoria, è anche la giornata dell’impegno contro le mafie e contro la criminalità organizzata. È un impegno che non si deve ridurre anche se non ci sono le stragi, perché le mafie sparano meno proprio per non suscitare allarme sociale ma non vuol dire che non siano molto pericolose lo stesso e che non ci sia bisogno di tenere alta la guardia.
Sento proposte di cancellare alcune delle leggi che hanno consentito di contrastare le mafie come se il problema non ci fosse più, invece, il problema c’è ancora di più oggi. Nei momenti di crisi, infatti, come quello della pandemia o come quello attuale della guerra, le mafie rischiano sempre di infiltrarsi e fanno i propri interessi. Il Papa ha richiamato in maniera chiarissima i rischi che ci sono per le donne sole e per i bambini.
In questa fase in cui, vengono date risorse per affrontare la crisi, ci sono gli appetiti delle mafie e, come ha detto bene il sindaco Sala, dobbiamo alzare la guardia.
Noi abbiamo bisogno di far capire che le mafie sono pericolose anche se non ci sono fatti di sangue. Se miliardi di euro di provenienza criminale entrano nel mercato e nell’economia legale, infatti, vuol dire che le mafie saranno in grado di condizionare la nostra economia, la nostra società e la nostra democrazia. Questo è un pericolo vero. Sono in pericolo le nostre libertà e la nostra democrazia.

Video dell’intervista»

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