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A Milano pericolo infiltrazioni per Olimpiadi e Pnrr

Scritto da Giuseppe Sala.

Articolo di Repubblica.

"Milano combatte le mafie e lo fa con tutta la sua forza di città moderna, europea, libera e democratica": l'ha ribadito oggi con forza il sindaco Beppe Sala in occasione della XXVII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata. È stato proprio Sala a iniziare la lettura dei 1.055 nomi delle persone uccise dalla mafia e dalle altre organizzazioni criminali, nel corso di una cerimonia promossa da Libera che si è tenuta in piazza Prealpi, luogo simbolo della lotta all'illegalità: per anni feudo della famiglia 'ndranghetista Serraino - Di Giovine, la piazza milanese fu anche teatro nel 2009 dell'omicidio della testimone di giustizia Lea Garofalo, e quel delitto è ricordato con una panchina rossa.
Lì si sono radunati i ragazzi delle scuole cittadine: "Questa piazza è rimasta calda anche oggi - ha ricordato la referente di Libera Milano, Lucilla Andreucci - I mafiosi succhiano il sangue alla democrazia, corrompono e intimidiscono, ma non avranno mai il nostro consenso". Anche se "non si parla più tanto di mafia nel nostro Paese - ha proseguito Andreucci - Malgrado le organizzazioni criminali siano sempre più forti, nell'agenda politica italiana non c'è questa priorità, ma la nostra distrazione è la loro forza". Tra gli interventi anche quello di Roberto Vecchioni.
Motivo per cui è di fondamentale importanza non dimenticare le storie di chi per non piegarsi alle mafie ha sacrificato la propria vita: "Oggi dedichiamo a loro il nostro omaggio e la nostra ammirazione, rinnoviamo l'impegno a proseguire il loro lavoro e a tenere alta la guardia contro un nemico ancora ben presente - ha detto il sindaco Sala - A Milano ci aspettano sfide come gestire le risorse del Pnrr e poi le Olimpiadi, che non dovranno essere speculazioni a vantaggio di pochi, ma un'occasione per tutta la città". Il primo cittadino ha messo in evidenza che "il pericolo di infiltrazioni è reale e concreto", garantendo però allo stesso tempo - di fronte alla cittadinanza, al prefetto di Milano Renato Saccone e al questore Giuseppe Petronzi - che l'amministrazione comunale "non arretra di un solo passo su questo. Rafforziamo la collaborazione con la magistratura e le forze dell'ordine e irrobustiamo le procedure di controllo per certificare al meglio le aziende sane e isolare le malsane. E se tutto ciò non bastasse faremo di più". Era presente alla cerimonia Maria Luisa Rovetta, figlia di Alessandro, ucciso a Catania dalla criminalità organizzata il 31 ottobre 1990: "Dopo anni ancora non è dato sapere chi ha ucciso mio padre - ha detto - Fare memoria è necessario perché questa forma di letargia nella giustizia non prenda il sopravvento e non ci faccia dimenticare".
Ha celebrato la Giornata in memoria delle vittime delle mafie anche Coop Lombardia, organizzando l'evento "Cosa vuol dire legalità? La legalità in campo (e a tavola)": un'occasione per fare il punto sulla lotta alla criminalità organizzata nella nostra regione. Ne è emerso che sono 3245 gli immobili lombardi confiscati alle mafie e in parte restituiti alla collettività per progetti di utilità sociale: la Lombardia si trova al quinto posto in questa classifica, dopo la Sicilia, la Campania, la Calabria e il Lazio. Sono invece 125 le aziende confiscate alle mafie. Ogni cittadino può nel suo piccolo contrastare la criminalità organizzata, anche facendo la spesa: "Le agromafie si alimentano della non consapevolezza dei cittadini - dichiara Yvan Segnet, presidente dell'associazione No Cap, che lotta contro il caporalato - Fare una spesa giusta può fare la differenza e portare al cambiamento. Ci devono essere prima i diritti e poi il prodotto".
Va appunto in questa direzione l'iniziativa del "Pasto della legalità", organizzata oggi a Corsico (nell'hinterland milanese): a circa duemila studenti delle scuole cittadine e ai dipendenti comunali in mensa è stato servito un piatto biologico di pasta al pomodoro preparato con pasta, olio extravergine di oliva e passata di pomodoro prodotti dal consorzio Libera Terra Mediterraneo su terreni confiscati ai boss della criminalità organizzata. "Coinvolgere le scuole significa allargare le maglie della conoscenza dei più giovani sulla mafia, che è il primo passo per poterla contrastare anche in futuro - spiega l'assessora alle Scuole di Corsico Angela Crisafulli - Il cibo è consapevolezza, cultura, etica e legalità".

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