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La guerra e l'Europa

Scritto da Franco Mirabelli.

Intervento di Franco Mirabelli in tv a 7Gold.

In questa vicenda è evidente il fatto che la Russia sta soffrendo in maniera forte l’isolamento internazionale, le sanzioni, l’unità che tutto l’Occidente e l’Europa stanno dimostrando nel difendere l’Ucraina e condannare con grande fermezza questa aggressione disumana che sta dando conseguenze drammatiche non solo sulle infrastrutture ma anche sulle persone, sui civili.
C’è una scelta evidente da parte delle Russia di terrorizzare le persone, i civili.
Metterei dentro a questo capitolo della propaganda l’episodio delle minacce russe all’Italia.
È evidente che stiamo riconoscendo alla Russia e a tutte le nazioni che nel momento più importante e più delicato della pandemia ci hanno aiutato ma nulla, però, può giustificare l’aggressione che sta subendo l’Ucraina e né si può impedire all’Italia e alle democrazie di condannare un’aggressione che dopo 80 anni riporta la guerra nel cuore dell’Europa, mettendo in discussione i confini nazionali, l’autonomia e la libertà di un intero Paese.

È evidente che uno dei grandi fattori di novità di questa fase e che Putin non si aspettava, è l’unità dell’Europa e l’unità dell’Occidente.
Mi auguro che non servano altre tragedie per rafforzare il percorso dell’Ucraina in Europa più forte.
La pandemia ha fatto sicuramente superare l’idea di un’Europa burocratica, mettendo in campo un’Europa attiva per aiutare i Paesi, il PNRR ecc.
Adesso c’è una grande unità di intenti, con una politica estera concordata e condivisa. Credo, però, che da subito su tre cose siano maturi i tempi per rafforzare l’Unione Europea: ci vuole una difesa unica, una politica estera unica e una politica energetica comunitaria. Di questo ha bisogno l’Europa e di questo ha bisogno ogni Paese dell’Europa.

La vicenda dei profughi dimostra che la guerra c’è, è nel cuore dell’Europa.
C’è una guerra in cui è chiaro che c’è un aggressore e un aggredito.
C’è una guerra di fronte alla quale siamo coinvolti dai profughi, dal fatto che questa guerra riporta un conflitto nel cuore dell’Europa dopo 80 anni.
Siamo coinvolti perché è evidente che c’è il tentativo di mettere in discussione tutti i valori delle nostre democrazie. Basta ascoltare quello che dice Putin per capirlo.
Le conseguenze della guerra le viviamo.
La vicenda dei profughi è una cosa evidente.
Io credo che anche su questo l’Europa, di fronte all’emergenza, ha fatto un passo importante rispetto a cui non dobbiamo tornare indietro.
Ci siamo lamentati, spesso giustamente, di esser stati abbandonati di fronte all’immigrazione che arrivava dal Mediterraneo. Oggi, di fronte a questa guerra, tutta l’Europa sceglie di garantire il permesso di soggiorno, di mobilità, di lavoro a tutti i profughi in tutta l’Unione Europea. Credo che la stessa cosa la stiano facendo anche gli Stati Uniti e altri Paesi.
Se questi problemi si affrontano insieme, con l’Europa unita, credo che si possano affrontare senza creare problemi sociali e drammi sociali; se invece torniamo indietro e ogni Paese deve arrangiarsi faremo molta più fatica.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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