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Expo, orgoglio italiano

Scritto da Emilia De Biasi.

Emilia De BiasiArticolo pubblicato da Lettera43.

La settimana scorsa è iniziata nel peggiore dei modi: la contrarietà delle minoranze Pd, il plurale è d’obbligo, sulla legge elettorale; Brunetta, Forza Italia, che chiede il voto segreto; Renzi che mette la fiducia; le minoranze Pd che si dividono su se votare o meno la fiducia; i big non votano, ma in una certa solitudine, dicono maturata dopo una riunione in cui in tanti hanno preso le distanze dalle posizioni più definitive. Muro contro muro si attende l’esito del voto finale del 4 maggio.
E avremo finalmente una nuova legge elettorale.
Poi, come d’incanto, Expo, ed eccoci tutti insieme, noi del Pd innanzitutto, al concerto in Piazza Duomo, bello sì, ma che freddo! E il Primo maggio all’inaugurazione dell’Esposizione Universale.
Tutti insiem tutti insiem, cantano gli spazzacamino in Mary Poppins.
'Tutti insieme', a celebrare il grande riscatto di Milano e dell’Italia.
La prima unità ritrovata è ai piedi della copia della Madonnina, simbolo di Milano, produzione campana, con una foto che ritrae chi vi scrive e la Pollastrini, assieme a Braga, deputata di maggioranza e Gatti, senatrice di minoranza, pari e sorridenti: magari il Pd fosse sempre così…
La seconda unità è nell’anfiteatro dove, per necessità logistiche, tutti sono costretti a condividere con tutti l’ineluttabile vicinanza delle gradinate.
L’unico, diffuso, applauso prima dell’inizio è per Giorgio Napolitano. Ci sono Fassino, Bindi e i ministri, c’è anche D’Alema: «Come mai?», mi chiedono. E che ne so, rispondo.
Forse perché è stato presidente del Consiglio? Infatti c’è Mario Monti, c’è Romano Prodi e ci sono un mucchio di alte autorità con cui non vi tedio.
Berlusconi non pervenuto.Certo che c’è Renzi, che domande fate?
Una EXPO bellissima. Ed è stato anche bravo nel suo intervento contro i gufi, in questo caso riferendosi ai menagrami che sostenevano che non ce l’avremmo fatta e che Expo sarebbe stata una schifezza. E invece è bellissimo!!! E l’Albero della vita è commovente, e i giochi d’acqua ai suoi piedi sulle note dell’ombelico del mondo di Jovanotti entusiasmano e viene voglia di ballare.
Papa Francesco in diretta dal Vaticano ci obbliga a tornare al tema primario, la povertà e la fame come annullamento della dignità umana.
Giuseppe Sala, il commissario governativo per Expo, ha l’aria di chi ne ha passate più di Bertoldo, ma da bravo milanese contiene la gioia per il pericolo scampato in una sobria soddisfazione lombarda. Maroni fa la sua parte diligentemente e dice persino la parola Italia, miracoli dell’Expo.
Pisapia sorride, è fiero, e invita il mondo intero a farsi stupire da Milano e dall’Italia.
Il tempo ha dato il peggio di sé, con quel cielo piovoso color grigio Milano. Si cammina un sacco, ma la curiosità prevale sulla pigrizia. Consiglio vivamente di usare il treno o la metropolitana, entrambi comodissimi e veloci. E quando entrate andate subito allo spettacolare padiglione con l’archivio del mondo, non ve ne pentirete.
Per le signore, infine, un tratto di utile civiltà: bagni numerosi, accessibili e puliti, disseminati per ogni dove. P.S. Mentre scrivo i cosiddetti No Expo mettono a ferro e fuoco il centro di Milano. Non consentiremo che una banda di delinquenti rovini la festa. La voglia di un mondo migliore non sopporta violenza, ma pretende impegno, partecipazione, rispetto. Siamo Expo anche per questo.

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