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Ci vuole una vera rete di servizi per i più fragili

Scritto da Carlo Borghetti.

Carlo BorghettiLa presa in carico e la cura dei minori, delle persone con disabilità, degli anziani e delle persone anche solo parzialmente autosufficienti in Lombardia non funziona come dovrebbe e va cambiata, introducendo un “case manager” in ognuna delle costituende Case di Comunità. Il suo compito? Seguire il percorso delle persone con fragilità, anziane o meno, con continuità, per calibrare gli interventi necessari, insieme alla rete ospedaliera e alla rete di servizi sociosanitari, in base ai rispettivi gradi e forme di autonomia. È la proposta del Partito Democratico illustrata oggi in Aula dal vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti, intervenuto durante la maratona sanitaria (video), giunta ormai all’ottavo giorno.
A fianco dei case manager, per una presa in carico globale delle fragilità che non si limiti alla prescrizione delle terapie, il Pd propone di introdurre figure professionali che in coordinamento con i medici di medicina generale e gli assistenti sociali garantiscano innanzitutto al domicilio alle persone non totalmente autosufficienti le cure di cui necessitano.
“La libertà di scelta di cui si vanta il centrodestra della Lombardia è la solitudine di chi si trova a dover fronteggiare una fragilità o una mancanza di autonomia, magari improvvisa, dovuta a un incidente o a una malattia – spiega Borghetti -. In Lombardia la cura delle persone non pienamente autosufficienti è una giungla, capace di mandare in affanno le famiglie da un giorno all’altro, perché impossibilitate a trovare un aiuto e una risposta. Noi vogliamo che questo finisca, vogliamo in Lombardia un sistema coordinato e capillare, che tenga insieme sin dalla programmazione i servizi, per curare quell’immensa area grigia che vede convivere patologie e situazioni di disagio. Un “case manager” in ogni Casa della Comunità e l’istituzione di unità di valutazione dei bisogni, insieme a politiche integrate con i servizi sociali dei Comuni, la riserva di quote di alloggi protetti negli interventi di social housing, possono realizzare una rete di protezione importantissima -che oggi non c’è- per queste persone e per le loro famiglie. È una proposta concreta e realizzabile, Moratti ci ascolti.”

Video dell'intervento»

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