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Raccogliere il messaggio di Nessuno Tocchi Milano

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliEventi come Expo, una scommessa vinta grazie alla quale l'Italia sarà al centro dell'attenzione del mondo per 6 mesi, sono un palcoscenico, irresistibile anche per i delinquenti. E' già successo negli Stati Uniti, in Australia, in Brasile, a Francoforte. Può essere giusto mettere in campo ulteriori misure, come l'arresto differito, ma credo che, nelle condizioni date, nessuno in buona fede possa non considerare efficaci le scelte operate dalle forze dell'ordine, che sono riuscite a limitare i danni, isolando i violenti dal corteo no-Expo.
Grazie alla professionalità delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco, a cui va espressa tutta la nostra riconoscenza si sono evitate conseguenze ben più gravi di quelle che abbiamo visto. La politica deve evitare di trasformare ogni vicenda in un'occasione per fare propaganda e campagna elettorale.
Maroni, da Ministro dell'Interno, dopo la devastazione del centro di Roma fece giustamente appello a tutte le forze politiche all'unità, ma questa volta ha proposto di sospendere Schengen e di proibire le manifestazioni del 1 maggio. Proposte che, non solo sono giunte a cose fatte, ma avrebbero riconosciuto ai criminali la possibilità di spingerci a restringere spazi di libertà e di democrazia. La manifestazione di domenica NessunotocchiMilano indica invece la strada da seguire: alla violenza si deve reagire uniti e il compito delle istituzioni è anche quello di raccogliere il messaggio che è venuto da quel corteo, la disponibilità dei cittadini di difendere insieme il patrimonio comune e un'idea alta di convivenza civile, in cui non c'è spazio per chi - vestito di nero e col volto coperto - semina solo distruzione.

Intervento in Aula al Senato di Franco Mirabelli durante l'informativa del Ministro Alfano sulla devastazione di Milano:
Penso che l'inaugurazione di Expo, le inaccettabili devastazioni di cui è stata oggetto una parte di Milano, ma anche la straordinaria risposta che già sabato e domenica, pulendo la città dalle scritte, è stata data da migliaia di milanesi, che hanno ripercorso il tragitto dei black bloc per ripulire la città, siano i fatti che hanno segnato il fine settimana appena trascorso.
Venerdì mattina è stata inaugurata Expo: una scommessa vinta, di cui nessuno ha parlato.
I temuti ritardi non ci sono stati e 650.000 cittadini l'hanno già visitata nei primi tre giorni. Credo sia giusto ringraziare i lavoratori che, con il loro impegno, hanno reso possibile vincere questa sfida e questa scommessa.
Con Expo, il nostro intero Paese sarà al centro dell'attenzione del mondo; ciò che succederà lì sarà sotto i riflettori. Per questo purtroppo, oltre ai vantaggi che ne avremo, un simile evento - com'è capitato sempre negli ultimi anni - costituirà un palcoscenico irresistibile per i delinquenti che, nascosti da tute e maschere nere, approfittano per devastare le città che ospitano quegli eventi, utilizzando tecniche militari e poi scomparendo. È successo negli Stati Uniti, in Australia, in Brasile e recentemente a Francoforte, a dimostrazione che siamo di fronte ad una capacità di aggressione, da parte di questi teppisti, che è difficile contrastare e che, fino ad ora, nessuno è riuscito ad impedire.
È giusto, come ha fatto il Ministro degli Interni, capire, alla luce di ciò che è successo, quali ulteriori misure mettere in campo per impedire che queste cose succedano ancora. Può essere utile estendere l'arresto differito anche per chi viene riconosciuto dai filmati, successivamente agli eventi, come responsabile di reati. Così come, a mio avviso, è anche giusto alzare le pene per chi manifesta con il volto coperto e dare più poteri ai Prefetti per decidere i percorsi dei cortei più problematici. Sono misure utili, che hanno dimostrato efficacia in altri campi, ma credo che, nelle condizioni date, nessuno in buona fede possa non considerare siano state efficaci le scelte fatte da parte delle Forze dell'ordine, che sono riuscite a limitare i danni isolando i violenti dal corteo in corso e bloccandoli. Certo, questo ha fatto sì che auto e negozi in quel tratto di strada siano stati devastati, ma ha anche circoscritto l'azione dei black bloc, impedito il coinvolgimento di altri manifestanti, impedito che raggiungessero gli obbiettivi che si erano proposti e, soprattutto, ha evitato danni più gravi alle persone. Grazie alla professionalità delle Forze dell'ordine, a cui dobbiamo esprimere tutta la nostra riconoscenza, si sono evitate conseguenze più gravi. Parimenti, la nostra riconoscenza deve andare ai Vigili del fuoco, che sono intervenuti immediatamente - esponendosi con coraggio alla possibile violenza - per spegnere gli incendi appiccati da quei criminali.
L'impegno dello Stato, ovviamente, deve essere anche quello di risarcire le persone che hanno subito danni alle proprietà. E' doveroso farlo.
Mentre il senatore Gasparri era impegnato a twittare, tutti gli amministratori e i parlamentari di Milano, subito venerdì sera, erano in piazza a parlare e ad aiutare i cittadini che avevano subito dei danni.
Ci auguriamo che il lavoro di intelligence e l'osservazione dei filmati porti a scoprire, denunciare e punire altri black bloc con pene adeguate alla inaudita gravità e gratuità dei loro atti facendo anche pagare a loro i risarcimenti dovuti. Ma serve anche che la politica non trasformi ogni vicenda come questa in una occasione per fare propaganda e campagna elettorale.
Il senatore Gasparri, che ora contesta le misure di sicurezza adottate, era al Governo durante il G8, in quel Governo che ha assistito per tre giorni alla devastazione di Genova; che è stato responsabile di vicende come la Diaz e Bolzaneto, e adesso vuole dare lezioni su come si governa una piazza.
Voglio poi citare anche l'allora Ministro dell'Interno Roberto Maroni. Dopo che il centro di Roma fu devastato dagli antagonisti fece appello a tutte le forze politiche perché si unissero contro la violenza. Credo che, in quell'occasione avesse ragione: al di là delle differenze, è sbagliato e pericoloso che chi si riconosce nelle regole democratiche e di convivenza civile faccia prevalere interessi di bottega anziché fare fronte comune contro i violenti. Purtroppo, non vanno in questa direzione tante dichiarazioni ascoltate in queste ore e anche in Aula al Senato.
Ci sono dichiarazioni di persone che, pur di accusare il Governo, il Presidente del Consiglio piuttosto che il Ministro dell'Interno, si sono inventate di tutto e perdono di vista che l'obiettivo resta comunque quello di condannare i delinquenti e non chi li combatte.
La manifestazione civica e civile di domenica pomeriggio a Milano - quella a cui la Lega non c'era, ma c'era la città di Milano - indica la strada da seguire: alla violenza si deve reagire insieme e uniti. Compito nostro e delle istituzioni, deve essere anche questo.
Deve essere raccogliere il messaggio che è venuto da quel corteo, la disponibilità dei cittadini a difendere insieme il patrimonio comune; una idea alta di convivenza civile in cui non c'è spazio per chi si veste di nero, copre il volto e sfoga la propria frustrazione sugli altri.
Credo che, al di là delle differenze che ci sono in politica, che è giusto che si esprimano, noi abbiamo la responsabilità di accogliere quel messaggio, consapevoli che la violenza va combattuta insieme, senza se e senza ma. Questo è anche il modo migliore per ringraziare le Forze dell'ordine per il lavoro straordinario che hanno svolto e continuano a svolgere, e per ringraziare i cittadini milanesi per la lezione che ci hanno dato, che hanno dato alla politica con il loro impegno e la loro reazione civile e democratica.

Video dell'intervento»»

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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