Verso la manovra
Intervento di Franco Mirabelli a 7Gold.
Credo che faccia bene il Segretario del PD Letta a dire che adesso è bene che il Governo e i partiti si occupino della manovra, che deve rilanciare la crescita del Paese, ridurre le tasse, ridurre le differenze tra ricchi e poveri all’interno del Paese, che deve consolidare la battaglia al covid, che deve sistemare vicende molto importanti come quella delle pensioni.
Penso, anche alla luce delle esperienze precedenti, che parlare oggi di chi deve fare il Presidente della Repubblica sia molto complicato.
Non ci si candida a fare il Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica è sempre stato eletto dopo una discussione che, negli ultimi giorni delle votazioni, ha definito gli equilibri e trovato le figure. Parlarne adesso mi sembra abbastanza inutile.
Capisco che ci sia bisogno dei posizionamenti politici, però, credo che in questo momento anche la politica per essere credibile abbia bisogno di concentrarsi sulle cose da fare per il Paese.
Mi concentrerei sulle cose che cominciamo a discutere adesso all’interno della Legge finanziaria, come il taglio delle tasse, il superbonus e una serie di altre cose che sono nella Legge di Bilancio che ha proposto il Governo.
La manovra non è ancora scritta nei dettagli ma mi pare che sia definita nelle linee essenziali. Sono previsti 13 miliardi di taglio delle tasse. Discuterà il Parlamento di quali forme. Noi pensiamo che gran parte di questi soldi debbano essere utilizzati per tagliare le tasse e lasciare più soldi nelle buste paga dei lavoratori dipendenti (il taglio del cuneo fiscale).
Ci sono norme che adeguano lo stato sociale, welfare e ammortizzatori sociali. Ad esempio, la norma che estenderà anche dopo la pandemia la cassa integrazione anche per le aziende sotto i 15 dipendenti.
C’è l’intervento sui bonus che ha la doppia finalità: da una parte di sostenere un settore importante della nostra economia, come è l’edilizia, ma poi è molto utile anche per sostenere la transizione ecologica, perché rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli edifici significa fare un’operazione che riduce i costi del calore, riduce l’inquinamento, fa cose positive. Ad oggi è prevista la proroga del superbonus 110% fino alla fine del 2023 per le ristrutturazioni nei condomini. È in corso una discussione perché oggi la manovra esclude una serie di tipologie come le villette o altro dall’utilizzo del superbonus che non necessariamente fanno riferimento a persone ricche.
Poi è previsto il rifinanziamento di Industria 4.0, quindi tutte le norme che servono a usare incentivi fiscali ed economici per chi investe sul futuro, sulla ricerca e le nuove tecnologie.
Penso che anche nella manovra che il Governo sta mettendo in campo dovremo tutelare le persone più deboli. Tutelare significa lavorare per evitare che aumentino eccessivamente i costi dei beni necessari. Bisognerà intervenire, quindi, sicuramente sulle bollette. Il Governo ha preannunciato un intervento e bisognerà metterlo in campo.
Credo che si debba fare un intervento anche su altro. L’aumento del costo della farina, ad esempio, fa intravedere anche un aumento del costo del pane e, quindi, di generi di primissima necessità. Su questo credo che bisogna intervenire e mettere in campo iniziative per calmierare i prezzi, facendo in modo che anche per i commercianti ci sia la possibilità di continuare a lavorare e avere il loro profitto, senza alzare i prezzi.
Quando parliamo della manovra e parliamo di 9 miliardi di taglio delle tasse sul lavoro, vuol dire che diciamo che al di là degli adeguamenti all’inflazione, stiamo ragionando sulla possibilità di lasciare più soldi nei bilanci familiari. Le pensioni hanno di per sé la rivalutazione inflazionistica.
C’è poi da affrontare un tema serio che riguarda l’occupazione e che sta emergendo dagli ultimi dati.
L’occupazione aumenta ma diminuisce quella a tempo indeterminato; diminuisce anche l’occupazione di free lance e partite iva mentre aumenta di molto quella precaria, fino a compensare le altre diminuzioni.
Su questo, la nostra proposta per la manovra è quella di dare incentivi molto forti a chi assume a tempo indeterminato, soprattutto giovani e donne che sono le due categorie più penalizzate.
Penso che dobbiamo lavorare così.
L’economia cresce ma, quando cresce la domanda e non l’offerta, i prezzi aumentano e aumenta l’inflazione. Questo quadro sta dentro ad una ripresa economica molto significativa che il Paese sta avendo.
Il compito della politica è fare in modo che questa crescita economica non allarghi le differenze ma venga distribuita a tutti e non penalizzi nessuno.
I provvedimenti che si stanno mettendo in campo possono andare in quella direzione, sapendo che c’è poi anche una discussione da fare, quando si analizzerà la manovra, che riguarda il reddito di cittadinanza, che sicuramente è uno strumento che va migliorato. Oggi, però, secondo me è impensabile che si possa privare di un sostegno al reddito chi non ha lavoro, di fronte a una situazione sociale ancora molto complessa.
Credo, quindi, che bisogna fare alcune cose. Innanzitutto credo che bisogna decidere che il taglio significativo delle tasse sul lavoro vada tutto a beneficio dei salari dei lavoratori dipendenti, perché in questo momento non si può pensare di agire in altro modo.
Poi c’è la questione del salario minimo garantito: è un problema che prima o poi dovremo risolvere, come in tutti i Paesi europei in cui la legge istituisce il salario minimo garantito, nel senso che la legge deve stabilire che non si può fare concorrenza tagliando all’estremo gli stipendi dei lavoratori e, quindi, che un lavoratore non può guadagnare meno di una certa cifra.
Inoltre, il tema del lavoro non può essere affrontato dicendo che qualunque lavoro va bene. Di strumenti per fare emergere anche il lavoro precario ce ne sono tanti e i dati dell’Istat dicono che il lavoro precario è esploso. Bisogna, quindi, incentivare il lavoro con contratti a tempo indeterminato e disincentivare gli altri.
In un mercato del lavoro in cui gli imprenditori continuano a spiegare che ci sono moltissimi posti di lavoro e non si trovano i lavoratori, bisogna lavorare sulla formazione e fare in modo che quei lavoratori vengano assunti a tempo indeterminato.
Se il problema è che non si trovano lavoratori, infatti, non si capisce che senso abbia introdurre misure che creano lavori a tempo determinato o parziale o comunque precario: serve stabilizzare il lavoro.
Credo che faccia bene il Segretario del PD Letta a dire che adesso è bene che il Governo e i partiti si occupino della manovra, che deve rilanciare la crescita del Paese, ridurre le tasse, ridurre le differenze tra ricchi e poveri all’interno del Paese, che deve consolidare la battaglia al covid, che deve sistemare vicende molto importanti come quella delle pensioni.
Penso, anche alla luce delle esperienze precedenti, che parlare oggi di chi deve fare il Presidente della Repubblica sia molto complicato.
Non ci si candida a fare il Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica è sempre stato eletto dopo una discussione che, negli ultimi giorni delle votazioni, ha definito gli equilibri e trovato le figure. Parlarne adesso mi sembra abbastanza inutile.
Capisco che ci sia bisogno dei posizionamenti politici, però, credo che in questo momento anche la politica per essere credibile abbia bisogno di concentrarsi sulle cose da fare per il Paese.
Mi concentrerei sulle cose che cominciamo a discutere adesso all’interno della Legge finanziaria, come il taglio delle tasse, il superbonus e una serie di altre cose che sono nella Legge di Bilancio che ha proposto il Governo.
La manovra non è ancora scritta nei dettagli ma mi pare che sia definita nelle linee essenziali. Sono previsti 13 miliardi di taglio delle tasse. Discuterà il Parlamento di quali forme. Noi pensiamo che gran parte di questi soldi debbano essere utilizzati per tagliare le tasse e lasciare più soldi nelle buste paga dei lavoratori dipendenti (il taglio del cuneo fiscale).
Ci sono norme che adeguano lo stato sociale, welfare e ammortizzatori sociali. Ad esempio, la norma che estenderà anche dopo la pandemia la cassa integrazione anche per le aziende sotto i 15 dipendenti.
C’è l’intervento sui bonus che ha la doppia finalità: da una parte di sostenere un settore importante della nostra economia, come è l’edilizia, ma poi è molto utile anche per sostenere la transizione ecologica, perché rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli edifici significa fare un’operazione che riduce i costi del calore, riduce l’inquinamento, fa cose positive. Ad oggi è prevista la proroga del superbonus 110% fino alla fine del 2023 per le ristrutturazioni nei condomini. È in corso una discussione perché oggi la manovra esclude una serie di tipologie come le villette o altro dall’utilizzo del superbonus che non necessariamente fanno riferimento a persone ricche.
Poi è previsto il rifinanziamento di Industria 4.0, quindi tutte le norme che servono a usare incentivi fiscali ed economici per chi investe sul futuro, sulla ricerca e le nuove tecnologie.
Penso che anche nella manovra che il Governo sta mettendo in campo dovremo tutelare le persone più deboli. Tutelare significa lavorare per evitare che aumentino eccessivamente i costi dei beni necessari. Bisognerà intervenire, quindi, sicuramente sulle bollette. Il Governo ha preannunciato un intervento e bisognerà metterlo in campo.
Credo che si debba fare un intervento anche su altro. L’aumento del costo della farina, ad esempio, fa intravedere anche un aumento del costo del pane e, quindi, di generi di primissima necessità. Su questo credo che bisogna intervenire e mettere in campo iniziative per calmierare i prezzi, facendo in modo che anche per i commercianti ci sia la possibilità di continuare a lavorare e avere il loro profitto, senza alzare i prezzi.
Quando parliamo della manovra e parliamo di 9 miliardi di taglio delle tasse sul lavoro, vuol dire che diciamo che al di là degli adeguamenti all’inflazione, stiamo ragionando sulla possibilità di lasciare più soldi nei bilanci familiari. Le pensioni hanno di per sé la rivalutazione inflazionistica.
C’è poi da affrontare un tema serio che riguarda l’occupazione e che sta emergendo dagli ultimi dati.
L’occupazione aumenta ma diminuisce quella a tempo indeterminato; diminuisce anche l’occupazione di free lance e partite iva mentre aumenta di molto quella precaria, fino a compensare le altre diminuzioni.
Su questo, la nostra proposta per la manovra è quella di dare incentivi molto forti a chi assume a tempo indeterminato, soprattutto giovani e donne che sono le due categorie più penalizzate.
Penso che dobbiamo lavorare così.
L’economia cresce ma, quando cresce la domanda e non l’offerta, i prezzi aumentano e aumenta l’inflazione. Questo quadro sta dentro ad una ripresa economica molto significativa che il Paese sta avendo.
Il compito della politica è fare in modo che questa crescita economica non allarghi le differenze ma venga distribuita a tutti e non penalizzi nessuno.
I provvedimenti che si stanno mettendo in campo possono andare in quella direzione, sapendo che c’è poi anche una discussione da fare, quando si analizzerà la manovra, che riguarda il reddito di cittadinanza, che sicuramente è uno strumento che va migliorato. Oggi, però, secondo me è impensabile che si possa privare di un sostegno al reddito chi non ha lavoro, di fronte a una situazione sociale ancora molto complessa.
Credo, quindi, che bisogna fare alcune cose. Innanzitutto credo che bisogna decidere che il taglio significativo delle tasse sul lavoro vada tutto a beneficio dei salari dei lavoratori dipendenti, perché in questo momento non si può pensare di agire in altro modo.
Poi c’è la questione del salario minimo garantito: è un problema che prima o poi dovremo risolvere, come in tutti i Paesi europei in cui la legge istituisce il salario minimo garantito, nel senso che la legge deve stabilire che non si può fare concorrenza tagliando all’estremo gli stipendi dei lavoratori e, quindi, che un lavoratore non può guadagnare meno di una certa cifra.
Inoltre, il tema del lavoro non può essere affrontato dicendo che qualunque lavoro va bene. Di strumenti per fare emergere anche il lavoro precario ce ne sono tanti e i dati dell’Istat dicono che il lavoro precario è esploso. Bisogna, quindi, incentivare il lavoro con contratti a tempo indeterminato e disincentivare gli altri.
In un mercato del lavoro in cui gli imprenditori continuano a spiegare che ci sono moltissimi posti di lavoro e non si trovano i lavoratori, bisogna lavorare sulla formazione e fare in modo che quei lavoratori vengano assunti a tempo indeterminato.
Se il problema è che non si trovano lavoratori, infatti, non si capisce che senso abbia introdurre misure che creano lavori a tempo determinato o parziale o comunque precario: serve stabilizzare il lavoro.
Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook