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La nuova manovra

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli in tv a 7Gold.

La manovra che è stata presentata mi pare che sia l’agenda di questo Governo, che è anche quella del PD: abbassare la pressione fiscale, mettere in campo strumenti per far ripartire sempre meglio l’economia e affrontare alcuni temi che sapevamo ci avremmo avuto di fronte, con qualunque Governo.
La riforma delle pensioni con quota 100, ad esempio, era prevista per una durata di tre anni, perché altrimenti non avrebbe potuto garantire un equilibrio economico del sistema previdenziale, e ora che è scaduto questo tempo bisogna riformare quella legge.
Io credo che si debba aprire una discussione anche con le parti sociali e cercare di non penalizzare eccessivamente nessuno: non penso che si possa tollerare uno scalone molto grande, come quello che si produrrebbe se si tornasse alla Legge Fornero.
Continuo anche a pensare che bisognerebbe avere flessibilità sull’uscita dal mondo del lavoro e garantire che chi fa lavori usuranti e faticosi possa andare in pensione prima e che bisogna valutare anche la libertà di scelta rispetto al momento in cui andare in pensione, con i livelli di reddito diversi, a seconda dei contributi versati.
Vedremo che cosa si deciderà al Governo e in maggioranza ma sicuramente quota 100 non è più sostenibile.
Dai dati che sono emersi in questi ultimi mesi mi pare che quota 100 non abbia neanche prodotto effetti particolarmente significativi se non nella Pubblica Amministrazione, in alcuni uffici, riducendo di molto il personale.
Degli ecobonus, invece, si sta ancora discutendo e mi pare assodato che si vada verso la proroga del superbonus del 110%, che è un’opportunità per migliorare il nostro ambiente, ridurre le bollette e dare una mano a tutto il settore edilizio. Ci sarà sicuramente la proroga del superbonus fino al 2023, vedremo in che forma, così come saranno prorogati tutti i bonus energetici mentre è in corso una discussione sul bonus facciate e vedremo come si concluderà.

Secondo noi, le risorse ricavate dal taglio del cuneo fiscale devono andare ad aumentare il potere di acquisto dei lavoratori, quindi, devono essere tagli alle tasse sul lavoro che in busta paga pagano i lavoratori.
Questo è il tema di cui continuiamo a parlare.
Ad oggi la scelta di 8 miliardi è importante: è una cifra significativa che può produrre una manovra di abbassamento delle tasse davvero significativa.
Sulle pensioni, c’è una discussione. Dobbiamo capire quale pensiamo che debba essere il sistema una volta a regime. Va bene la transizione, quindi, ma bisogna capire per arrivare dove. Questo è il tema su cui si discute.
Penso che sia sbagliato dire che ad un certo punto tutti debbano andare in pensione a prescindere da che lavoro facciano e da che grado di soddisfazione abbiano mentre credo che bisogna garantire la possibilità di scegliere se e quando andare in pensione e con quale livello di reddito, visto che siamo con sistema contributivo.

La scelta di fermare quota 100 non è di questo Governo, comunque, ma è del Governo che l’aveva introdotta, in quanto era un provvedimento che avrebbe dovuto durare tre anni e questi sono giunti al termine.
Inoltre, è un provvedimento che ha riguardato soprattutto i lavori del Pubblico Impiego, creando lì degli squilibri evidenti.
Discuteremo all’interno della maggioranza e poi con il Governo come lavorare sulle pensioni e come migliorare il reddito di cittadinanza, cercando di rendere più stringente tutta la normativa che impone comunque la ricerca del lavoro (per chi può lavorare).
I bonus edilizi sono stati tutti utili e importanti, hanno ridato fiato al settore dell’edilizia e non solo, in quanto sono finalizzati a migliorare tutto il sistema energetico, quindi, hanno fatto lavorare anche chi si occupa di calore o di nuove tecnologie per alimentare le nostre case.
Credo che siano provvedimenti giusti e che vadano mantenuti.
Il superbonus del 110% è stato una manovra anticiclica che ha consentito di finalizzare ancora meglio gli obiettivi e va prorogato anche se non all’infinito ma almeno fino al 2023, per consentire che tutto ciò che si è iniziato e la mole di richieste possano trovare una tempistica sufficiente perché sono tante le persone e i condomini che si sono attivati e c’è un sistema di imprese che ha bisogno di tempo.

Sul salario minimo, il sindacato ritiene, secondo me sottovalutando il tema, che tutta la questione salariale si debba esaurire nella contrattazione collettiva.
Io penso, invece, che si possa e si debba trovare una modalità per garantire un salario minimo rispetto alle diverse mansioni senza in alcun modo impedire il processo della contrattazione collettiva.
Con lo scorso Governo e anche adesso con il PNRR, abbiamo finanziato una serie di incentivi a chi assume a tempo indeterminato soprattutto giovani e donne. Dovremo valutare quanto hanno prodotto questi incentivi, soprattutto nelle zone più disagiate del Paese, e se non hanno funzionato dovremo trovare ulteriori incentivi più efficaci.
Un sistema di incentivi può essere ancora messo in campo, verificando quanto sta funzionando ciò che stiamo mettendo in campo ora.

Sappiamo che un pezzo del nostro sistema economico è in cerca di manodopera qualificata che non trova e questo è un problema legato al fatto che negli anni si sono dequalificati sulla formazione gli istituti professionali e luoghi in cui si formano proprio i lavoratori che oggi servono.
Credo che vada affrontato il tema delle materie prime, che cominciano a costare tanto perché con la ripresa sta aumentando la domanda ma non l’offerta, così come il tema della manodopera.
Questa è una delle ragioni per cui dobbiamo prorogare il superbonus e provvedimenti come questi: dobbiamo dare il tempo alle aziende di fare i lavori, sapendo che non si può gonfiare più di tanto la possibilità di produrre e di intervenire sugli edifici.
Sul PNRR, oltre a questo tema, c’è l’avere i progetti che consentano, entro il 2023, di appaltare tutto ciò che ci consente di spendere le risorse europee.

Se arriveranno punizioni per la gestione delle manifestazioni di queste settimane si vedrà con il tempo: non è lo stesso giorno in cui avvengono i fatti che si prendono provvedimenti.
Trovo che la protesta avvenuta a Trieste sia importante: conferma il fatto che attorno alla vicenda dei no-green pass si stanno muovendo forze che vogliono introdursi in una protesta - che non condivido ma che è legittima - con cui la politica deve dialogare per capire le ragioni e spiegare che le ragioni di chi manifesta pacificamente non sono comunque condivise.
Ci sono forze che vogliono introdursi lì dentro per alimentare tensioni. È successo a Roma, Milano, Trieste.
È importante che chi organizza queste manifestazioni faccia un gesto per prendere le distanze e impedire che queste cose succedano dal momento in cui c’è un allarme.

La sinistra in Italia è quella che sostiene il Governo Draghi.
L’astensionismo che si è manifestato anche all’ultima tornata elettorale è sicuramente un problema.
Sono contento, però, che i sindaci di Milano, Bologna, Torino, Roma e Napoli siano del PD e del centrosinistra e del fatto che chi ha trovato le motivazioni per andare a votare sia prevalentemente nel mio campo che non nell’altro.
A Milano, Beppe Sala ha preso più voti rispetto al 2016: evidentemente il problema dell’astensionismo non riguardava propriamente il centrosinistra in questa tornata elettorale.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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