La Festa della Liberazione
Raccogliamo qui alcuni commenti alla Festa della Liberazione.
Ezio Casati (Deputato Pd): Non dimenticare la nostra storia per costruire un futuro migliore. Si potrebbe sintetizzare così questa festa del 25 aprile, nel ricordo di tanti italiani ed italiane che hanno donato la loro vita per costruire un'Italia libera, democratica e migliore. A maggiore ragione nel 70° anniversario della Liberazione dall'occupazione nazista e dal regime fascista gli italiani debbono guardare all'impegno straordinario, gratuito e senza ricompense compiuto dai partigiani e da tutti coloro che si impegnarono per affermare la libertà, la giustizia e la pace. E morirono nella lotta partigiana, nei campi di sterminio o nelle prigioni fasciste.
Oggi a 70 anni di distanza, in una crisi epocale su quali gambe vivono questi ideali di pace e democrazia? Nel ricordare questi "martiri" della storia italiana come attualizziamo i loro valori? Come decliniamo le loro istanze di libertà e giustizia sociale? Come concretizziamo i valori di questa storia democratica?
Franco Mirabelli (Senatore e Capogruppo del PD nella Commissione Parlamentare Antimafia): Dopo 20 anni ci siamo ritrovati a fianco della Brigata Ebraica, a difendere il diritto di manifestare di chi la Resistenza l'ha fatta davvero da chi ne parla a vanvera per scagliarsi contro il nemico del momento. Abbiamo sfilato in ricordo di chi ha dovuto difendersi dal nazifascismo e ha dovuto combattere contro lo sterminio di milioni di ebrei. Ancora troppi confondono l'antifascismo con l'idea che la libertà è solo quella loro di decidere chi può e chi non può parlare o manifestare; la democrazia si riduce in un "io ho ragione e tu torto e in nome della mia ragione posso fare quello che voglio". Ma cosa c'entra questo con chi si è battuto per dare a tutti la possibilità di essere libero e vivere in pace? Cosa c'entra con la sinistra?
Arianna Censi (Assessore alla Città Metropolitana PD): Mi sembra che questo 25 aprile per la prima volta sia diventato davvero la festa di tutti. Sicuramente è un’occasione speciale per ricordare il proprio passato e per rilanciarne ideali e valori verso il domani. Perché mai nella Storia d’Italia tante persone – dopo l’8 settembre – scelsero di mettere in gioco la propria esistenza per la collettività. ”Prima furono settemila, poi settantamila, alla fine centocinquantamila. Pochissimi in confronto ai milioni che avevano affollato le piazze del fascismo.”, ricorda lo storico De Luna. Certamente la loro è una eredità preziosa per una società come la nostra pervasa dalla carestia morale. I due filmati che qui pubblichiamo, ciascuno a suo modo, esaltano il grande significato di quella scelta.
Carlo Borghetti (Consigliere Regionale PD): Il ricordo della Liberazione è importante anche nella misura in cui lo onoriamo con l'impegno, oggi, per una democrazia compiuta, che combatta contro le disuguaglianze e i diritti negati che ancora sopravvivono nel nostro Paese. In tanti, nella piazza del Municipio di Rho, ce lo ricordiamo con convinzione. Così come la folla presente in piazza Duomo ci ha detto che la Liberazione non è solo un ricordo: è una realtà. Ma va custodita! Grazie a tutti quelli che hanno partecipato!