Stampa

Il green pass è una misura utile

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a 7Gold

Mi pare che il green pass sia una misura utile e coerente con le scelte che ha fatto il Governo in questa fase e che ci portano ad avere dei dati positivi rispetto ai contagi e ai decessi, nonostante la riapertura delle scuole. Questo vuol dire che non bisogna mollare, per fare in modo di non dover richiudere e per fare in modo che le persone vaccinate e immunizzate siano sempre di più, perché si raggiunga l’immunità di gregge (e per questo non è sufficiente che sia vaccinato l’80% della popolazione). È necessario e utile che si garantisca che le persone che operano nelle scuole, nei luoghi di lavoro e negli edifici pubblici non diffondano il contagio.
Il green pass è lo strumento che è stato messo in campo e credo che questa iniziativa del Governo possa e debba spingere più persone a vaccinarsi.
Credo anche che sia giusto che il tampone, come dice il decreto, sia dato gratuitamente solo alle persone che il vaccino non possono farlo perché hanno problemi di patologie che impediscono loro di farlo mentre gli altri che per avere il green pass preferiscono fare il tampone è giusto che lo paghino, anche se a prezzi calmierati. Il green pass è l’alternativa alle chiusure ma è anche l’alternativa all’obbligo vaccinale.

Penso che sia giusto provare ancora a incentivare la vaccinazione e utilizzare il green pass come uno strumento a tutela di tutti ma anche per spingere le persone che ancora non lo hanno fatto a vaccinarsi.
Non so se dovremmo ricorrere all’obbligo vaccinale, di fronte ad una situazione che nel tempo potrebbe ritornare preoccupante. Il vaccino consente di ridurre in maniera molto significativa i contagi e soprattutto consente di ridurre del 96% i ricoveri in terapia intensiva e i decessi, quindi, bisogna continuare a usare anche le cautele come mascherina e distanziamento come abbiamo fatto in questi mesi.
Io penso che l’alternativa oggi all’obbligo vaccinale sia fare opera di convincimento. Occorre, quindi, anche chiarezza nella comunicazione.
Penso che un Parlamento di tutti vaccinati darebbe un bel segnale anche all’opinione pubblica perché la classe dirigente del Paese credo che abbia anche il dovere e la responsabilità, con i propri comportamenti, di aiutare chi ha dei dubbi a superarli e a vaccinarsi.

Rispetto alle vaccinazioni nei Paesi poveri, il G20 ha fatto un passaggio importante su iniziativa del Governo italiano che sta presiedendo. Adesso, infatti, bisogna fare i vaccini in tutto il mondo.
Il problema non è tanto quello di una diffusione del virus nel nostro Paese da parte chi entra perché oggettivamente, per le scelte fatte in Europa e anche per le prassi consolidate in Italia, chi entra deve essere immunizzato e non deve poter diffondere il contagio e viene controllato. Il punto è che la diffusione incontrollata del contagio nel mondo comporta il rischio di aumento delle varianti che rendono più difficile poi il contrasto al virus e rischiano di rendere il vaccino non più adeguato. Bisogna, quindi, vaccinarsi tutti e lavorare perché nel mondo si vaccini la maggior parte della popolazione.

I dati oggi sono positivi e sono frutto dello sforzo che è stato fatto per diffondere il vaccino. Bisogna continuare a vaccinare la popolazione e a lavorare per evitare che l’autunno riporti con sé anche una ripresa dei contagi.
I dati sono molto positivi e dobbiamo mantenerli. Per farlo, abbiamo bisogno di evitare che ripartano i contagi e, quindi, bisogna spingere le persone a vaccinarsi. Rendere obbligatorio il green pass nei luoghi di lavoro va in questa direzione: il cercare di evitare che il contatto nei luoghi chiusi, come scuole e luoghi di lavoro, porti con sé anche una ripresa dei contagi con tutto quello che ne consegue.
I dati economici dicono che la nostra economia ha ricominciato a crescere a livelli neanche prevedibili. Bisogna, quindi, evitare di bloccare questa crescita e tornare indietro alle chiusure e alle difficoltà che abbiamo avuto negli ultimi mesi.

Credo che sia utile estendere il green pass e incentivare in questo modo il vaccino e convincere le persone a vaccinarsi, prima di arrivare ad un eventuale obbligo vaccinale; se poi dovremmo arrivarci, lo si farà.
Per convincere le persone c’è bisogno anche di una pressione, si deve sapere che se non si vaccinano si va incontro a delle conseguenze e il minimo è che ci si paghi il tampone. Credo però che bisogna anche fare un ulteriore lavoro di informazione, anche valorizzando i dati positivi che sta dando il ciclo vaccinale e tranquillizzare le persone sul fatto che i vaccini non sono pericolosi. Prendiamoci ancora del tempo per vedere se l’estensione del green pass e una campagna informativa che superi e aiuti a superare le conseguenze di una fase in cui si sono lanciati messaggi contradditori, possono spingere chi ancora non lo ha fatto a vaccinarsi.

La sinistra in questo Paese è quella che ha creato e costruito la sanità pubblica e il principio universale che garantisce a tutti di essere curati.
Mi interrogherei sull’opportunità di diffondere dati diversi da quelli che dà la scienza rispetto ai vaccini.
Gli scienziati spiegano che, come per tutti i farmaci, anche per i vaccini ci possono essere reazioni avverse. Penso che questo sia il dato.
Giusto rivendicare il diritto ad essere curati ma abbiamo il dovere, oltre che di difendere noi stessi, anche di difendere chi abbiamo attorno e il vaccino serve a questo.

Condivido la scelta di non imporre adesso l’obbligo vaccinale ma di estendere il green pass.
Non ho sentito scienziati spiegare di non fare i vaccini o che i vaccini fanno male o che ci sono altri strumenti efficaci per combattere la pandemia.
Non dimentichiamo ciò che è successo negli ultimi mesi, cos’è stato il lockdown e come ci è cambiata la vita. Nessuno scienziato dice di non fare i vaccini. Molti vaccini sono già stati autorizzati dagli organismi scientifici e, quindi, non sono più sperimentali. Ci sono milioni di persone che si stanno vaccinando e i risultati sono positivi.

È previsto anche il green pass per i commercianti. In questi mesi abbiamo vissuto il paradosso che obbligava ad avere il green pass per entrare nei ristoranti e nelle palestre o nelle piscine ma non lo erano obbligati ad averlo i lavoratori di quei luoghi. Con il decreto questo aspetto viene superato.

I dati della crescita economica sono superiori alle migliori previsioni: quello che era atteso e pensato come un disastro per il Paese con lo sblocco dei licenziamenti mi pare che sia un passaggio che possiamo affrontare con un po’ più di tranquillità, mettendo mano intanto agli ammortizzatori sociali per garantire il reddito alle persone che comunque perderanno il lavoro.
Mi pare che siamo in grado, visto che la ripresa economica si è accelerata, di prevedere un aumento sicuramente dei licenziamenti ma molto inferiore a quello che si pensava. Ora si tratterà di mettere in campo tutte le iniziative perché la ripresa economica si trasformi in maggiore occupazione.
In questo conteso a me preoccupa il dato diffuso nei giorni scorsi rispetto ai livelli di reddito e salariali che continuano a scendere rispetto al potere di acquisto. C’è, quindi, un problema di occupazione ma c’è anche un problema di garantire ai lavoratori stipendi adeguati. Su questo, il taglio del cuneo fiscale previsto con la prossima finanziaria potrà servire a lasciare più soldi in tasca ai lavoratori.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

Pin It