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Ricerca, Pmi e tecnologia al centro dei Fondi Ue

Scritto da Patrizia Toia.

Patrizia Toia Intervento di Patrizia Toia.

Spesso, purtroppo, si percepisce l'azione europea come qualcosa di distante dai nostri bisogni e dai nostri territori. E invece, è proprio grazie all'Ue e alla politica di coesione europea che abbiamo la possibilità di realizzare progetti e opere importanti per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese, soprattutto dal punto di vista della ricerca e dell'innovazione.
A tal proposito, un'analisi recente ha fotografato il grado di "smart growth", cioè di "crescita intelligente" dell'Italia negli ambiti della ricerca e sviluppo (R&S), della tecnologia dell’informazione (Itc) e della competitività delle Pmi.
Il quadro è molto positivo, soprattutto per quanto riguarda l'ultimo ambito: tra il 2013 e il 2020 le Pmi italiane hanno ricevuto 17,7 miliardi di euro, in gran parte provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). L’Italia, infatti, è stato il Paese che, più di ogni altro in questi ultimi anni, ha ricevuto aiuti europei per sostenere le piccole e medie imprese, fondamentali soprattutto nell'ultimo anno.
Con il Pnrr e con i fondi provenienti dalla nuova programmazione Ue per il periodo 2021-2027, l'Ue rinnova il proprio impegno per investire nella ricerca, nella tecnologia e per aiutare le Pmi a crescere e costruire l’economia del futuro.

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