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Non hanno più senso le divisioni

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervista a cura di Fabio Massa per Affaritaliani.
Senatore, iniziamo da Pisapia. Ha annunciato che non si ricandida. Come lo commenta?
Era una cosa annunciata. Giuliano l’aveva già dichiarato in campagna elettorale che avrebbe fatto un solo mandato. Poi qualcuno se l’è scordato. Ora ha confermato quella scelta. Devo dire che sinceramente a me dispiace, credo che abbia lavorato bene e abbia portato Milano fuori dalle secche in cui era. Se parliamo di Expo, è stato Pisapia a far superare gli ostacoli creati dalla destra.
E adesso?
Adesso serenamente affrontiamo la situazione. Il primo punto è di chiedere a Giuliano, la giunta e la maggioranza di non far venire meno l’impegno in questo ultimo anno di amministrazione.
A proposito di maggioranza. Quali possono essere i confini della coalizione per le prossime elezioni?
Si parte da qui, da quello che c’è. Non bisogna porre le condizioni perché la giunta venga frenata. Io penso che si debba ripartire da questa maggioranza. Si parte dalla coalizione di centrosinistra con le forze civiche. E’ evidente che noi dobbiamo lavorare per dare la disponibilità a costruire una maggioranza anche più ampia. Ma bisogna partire dal progetto. Anziché fare il totonomi, e anziché fare altre cose questo è il momento in cui capire insieme quali sono le proposte che devono definire il programma per il futuro.
A Roma però c’è una maggioranza diversa…
Per quanto riguarda la maggioranza romana, io credo che questo sia un falso problema. Non ci sono mai state le condizioni a Milano perché si potesse fare un’alleanza con il Nuovo Centrodestra. Ncd ha capeggiato l’opposizione alla giunta Pisapia. Questo è il dato principale che ci dice che non c’è nessuna possibilità. Si è creato questo tormentone per cercare di metterci in difficoltà.
Intanto sabato Milano torna al centro del mondo (politico): a poche centinaia di metri ci saranno da una parte la Boschi e dall’altra Berlusconi.
Non ci sarà solo il ministro Boschi, ma anche il vicesegretario Guerini, ci sarà Rosato. A Milano c’è il tentativo di costruire insieme a Guerini ed Alfieri un’iniziativa che vuole far partire quell’idea di uno spazio comune che abbia il contributo di tutte le diverse anime che oggi sostengono il governo Renzi e che abbiano l’ambizione di costruire il progetto riformatore in questo Paese.
Si parlava dell’ipotesi di fusione tra Area Democratica e renziani.
Parlavo di questo. Io credo che non abbiano più senso le distinzioni all’interno della maggioranza del partito. Il problema è costruire uno spazio comune e l’obiettivo dello spazio comune è creare occasioni di approfondimento e confronto.
Intanto a livello provinciale il segretario Bussolati ha varato una segreteria unitaria.
Si è fatta una scelta unitaria che può essere utile nel momento in cui abbiamo da affrontare un anno che sarà lungo e che ci porterà alle elezioni e che credo non debba essere segato dalle fibrillazioni e scontri interni al Pd. Il tentativo giusto è stato fatto: costruire una segreteria che consenta a tutti di riconoscerci in un progetto comune. Penso sia possibile se c’è il rispetto della maggioranza e non l’idea di stare là dentro per segnare le posizioni.
Ok, niente totonomi. Però gira il nome di Lele Fiano, da sempre politicamente molto vicino a lei…
Io penso che sia molto presto per i nomi. Mi fa piacere per Fiano, ma prima viene la proposta politica e la coalizione. Io non credo che oggi dobbiamo prestare il fianco all’idea che c’è un Pd che vuole imporre il candidato. Il Pd deve costruire un progetto comune. Detto questo Lele Fiano ha le caratteristiche per fare il sindaco di Milano. E’ una persona riconosciuta e credo che se ci saranno le condizioni se la giocherà bene questa partita.

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