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Il finanziamento dei corpi dello Stato non può essere demandato al 5 per mille

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento in Senato di Franco Mirabelli (video).

Stiamo parlando di un provvedimento che è stato approvato con ampio consesso nel 2019.
In sede di dichiarazione di voto mi permetto di fare una riflessione legata allo strumento del 5 per mille, che questo testo propone di dedicare al finanziamento delle forze dell’ordine, esercito, polizia penitenziaria.
Si tratta, però, di uno strumento che, nel nostro ordinamento, abbiamo deciso di destinare al terzo settore, all’associazionismo, a chi svolge una funzione sociale, dando ai cittadini la possibilità di scegliere di sostenere, all’interno del mondo del terzo settore e dell’associazionismo, le cause che ritiene meritevoli di avere un finanziamento.
Credo, quindi, che questo sia il punto di partenza.
Dopo di che è evidente che non c’è alcun dubbio sulla necessità di implementare i finanziamenti per le forze dell’ordine, per l’esercito, per la polizia penitenziaria, per chi in questi anni e in questi mesi duri della pandemia ha dato un contributo fondamentale al Paese: io sono d’accordo, ce lo siamo detti spesso in questi anni e anche in questi mesi e lo abbiamo anche fatto. Credo, però, che a questa esigenza si debba rispondere senza cercare scorciatoie.
Nella sede di discussione del Bilancio, quando cominceremo, a novembre e a dicembre, dovremo avere chiaro che l’esercito, i corpi di polizia penitenziaria, l’aeronautica, le forze dell’ordine andranno sostenute di più e meglio di quanto siamo riusciti a fare.
Questo, però, deve essere soprattutto compito del Bilancio dello Stato.
Non credo, infatti, che possiamo demandare o condizionare il peso del finanziamento a questi corpi dello Stato al 5 per mille; non credo che possiamo mettere i finanziamenti alle forze dell’ordine nelle mani della volontà del cittadino che decide di destinare a questo o a quello il 5 per mille.
Credo che questo problema serio che si sta ponendo, sia un problema che si deve risolvere nel Bilancio.
Ovviamente altro è dire e pensare che il 5 per mille possa essere destinato a un corpo fondamentale, come quello dei Vigili del Fuoco, che svolge una funzione molto importante e che sappiamo che vive una situazione di precarietà drammatica; altro è dire - come dice il disegno di legge - che si può destinare il 5 per mille per l’assistenza e per le attività a favore di congiunti e di appartenenti alle amministrazioni militari o delle Forze dell’ordine che sono deceduti per cause di servizio o in servizio.
Invito l’Aula del Senato ad una riflessione.
Per le Forze dell’Ordine, l’esercito serve un impegno che ci dobbiamo assumere tutti insieme, per mettere in campo risorse di Bilancio consistenti.
Su questo dobbiamo impegnarci tutti e anche il PD si impegnerà ma sul resto, per noi, resta un dubbio e la convinzione che il 5 per mille debba essere destinato all’impegno sociale, al terzo settore, all’associazionismo; sicuramente anche alle associazioni che appunto aiutano i congiunti e i familiari degli appartenenti alle Forze dell’Ordine che hanno perso la vita in servizio ma il resto deve essere demandato al Bilancio dello Stato.
Per queste ragioni ci asteniamo su questo disegno di legge e ci impegneremo in sede di Bilancio per garantire più fondi alle Forze dell’Ordine e alla polizia penitenziaria, perché la misura del finanziamento dei corpi dello Stato non può essere demandato al 5 per mille o alla scelta del cittadino su a chi destinare il 5 per mille.

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